mercoledì 22 luglio 2015

IL CARROZZONE (NON) VA AVANTI DA SÉ

Bizzozero sarà pure esuberante, ma nella vicenda del CPT ha ragione da vendere. Davvero non si capisce come i soci del Consorzio (che ha cessato ormai ogni funzione utile) possano continuare a nominare consiglieri d’amministrazione senza rendersi conto che è indispensabile la liquidazione. Se poi è vero che il Consorzio vanta un credito rilevante nei confronti di SPT e gli amministratori che si sono succeduti sino ad oggi non hanno avviato alcuna azione volta al suo recupero, credo che il Comune di Cantù, nella sua qualità di azionista dovrebbe valutare l’ipotesi di avviare un’azione di responsabilità (oltre che sollecitare quella di conto). Insomma basta con i giochetti e con i distinguo dietro i quali si cela (come la foglia di fico) la sola volontà di perpetuare un ente inutile. È arrivato il momento di assumersi le proprie responsabilità: Certo non nella direzione mostrata dal Sindaco di Figino che, non avendo alcun argomento da spendere per i suoi goffi (quanto inefficaci) tentativi di distinguo, coinvolge, inopportunamente (e del tutto del tutto gratuitamente) Massimo di Domenico, Presidente di Canturina Servizi. Massimo di Domenico, come ben sa il Sindaco di Figino, è una persona competente e particolarmente qualificata per ricoprire il ruolo affidatogli, nel rispetto dei principi e dei criteri stabiliti dal Consiglio comunale di Cantù. Ben avrebbe potuto (e dovuto in forza dei titoli posseduti) svolgere anche il ruolo di amministratore della Sud Seveso Servizi. Solo per rispetto degli altri soci (che dovrebbe essere reciproco) Cantù ha consentito la nomina di altro soggetto. Soccorre una voce proverbiale: un bel tacer non fu mai scritto.

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