giovedì 28 novembre 2013

QUEI MAESTRINI DALLA PENNA ROSSA…CHE NON SANNO LA LEZIONE!


Spesso, in Consiglio, Antonio Pagani ha affermato che il PD canturino era pronto a governare. Sembrava  conoscessero ogni ambito dell'amministrazione. Insomma, in ogni occasione,  una portentosa lezione dalla quale trarre insegnamenti. Devo dire, invece, che di urbanistica masticano davvero poco. Confondono i piani e dimostrano, al contrario, che la lezione non la sanno. Non sanno leggere il documento di piano e non conoscono la disciplina urbanistica. La dimostrazione sta nelle loro affermazioni destrutturate. Confermano (come avrebbero potuto smentirlo!) di aver sostenuto l'approvazione del PGT revocato, asserendo che con le osservazioni lo avrebbero cambiato! Come pensare che uno strumento urbanistico possa essere modificato nell'impianto, semplicemente accogliendo osservazioni di cui, peraltro, non conoscevano neppure il contenuto. Ma la misura non è colma: addirittura arrivano ad affermare che il PGT adottato sarebbe peggiore dello strumento precedente. Probabilmente non lo conoscono e non lo hanno studiato, né compreso. Ad onore del vero, anche sul punto il PD ha innestato la marcia indietro: in Consiglio, all'atto dell'adozione, mi risulta che quella minoranza si sia astenuta. Perché non ha votato contro? Le risposte sono due, tra loro alternative, ma comunque eloquenti: 1) ritenevano che il piano fosse perfettibile ed attendevano la fase partecipativa; 2) non lo avevano studiato e non sapevano la lezione. Come è facile comprendere questi contorcimenti nascondono due possibili verità: nel primo caso hanno cambiato idea strumentalmente (e dunque al PD non interessa il bene comune); nel secondo caso erano impreparati (dopo una serie numerosa di commissioni urbanistiche dedicate al tema e dopo la VAS). Comunque la si giri questa è l'immagine del partito che si riprometteva di amministrare Cantù. Un ultimo inciso sulla pretesa arroganza. Dopo quell'epiteto ingiurioso  scagliato gratuitamente contro il Consigliere Tagliabue (che si commenta da solo e per il quale Antonio Pagani ancora non ha formulato le scuse dovute) si deve anche subire un'accusa gratuita da parte di una forza politica che mostra, ora, il suo vero volto. Chi si dimostra davvero arrogante, oltre che saccente?

martedì 26 novembre 2013

LE NON-NOTIZIE CHE VORREBBERO DETTARE L'AGENDA POLITICA LOCALE

Gli ultimi due interventi in cronaca locale del quotidiano “La Provincia” sono due casi emblematici di “non-notizie”. Il primo riguarda la situazione di Piazza Garibaldi. Non si sono novità rispetto ad una situazione nota da tempo, in cui la precedente maggioranza aveva avviato le azioni giudiziarie nei confronti dell'appaltatrice e dei professionisti incaricati della progettazione e direzione lavori. Eppure, a tutta pagina, si è dato spazio ad un tema come se fosse attuale, se non per rimarcare che la problematica non è risolta. Allo stato, non mi risulta che siano previsti ulteriori interventi di sistemazione o manutenzione della Piazza. Altra notizia in cronaca, con il massimo risalto, è quella concernente il PGT adottato. Leggendo l'articolo parrebbe di cogliere un fronte ambientalista compatto, pronto a denunciare una presunta – inesistente - cementificazione imminente. Lavori In Corso, da forza politica sensibile ai temi ambientali, sarebbe divenuta ben altro. In realtà Legambiente e il Comitato per il Parco Regionale della Brughiera (al quale partecipiamo come forza politica) hanno presentato delle osservazioni che riteniamo contributi utili e sulle quali non abbiamo alcuna pregiudiziale. Non mi pare che vi siano fronti o comitati di salute pubblica. Nonostante nei giorni scorsi avessi rilasciato un'intervista in cui chiarivo la portata di obiettivi prioritari (parco regionale, parchi comunali e rete verde, aree sorgente restituite alla fruizione collettiva) e la corretta versione sulle forti limitazioni nel consumo di suolo, ne è scaturito l'articolo in cronaca che ha ben altro contenuto ammiccando, aprioristicamente, a tesi infondate. Ne prendo atto con rammarico: questo gioco non mi interessa.

domenica 24 novembre 2013

IL PIANO DI GOVERNO TUTELA IL TERRITORIO

Ci sono a Cantù soggetti (per fortuna pochi) animati da propositi opachi e rancorosi che, sulla scorta di una pretesa competenza (ma senza alcuna esperienza nella redazione di strumenti di pianificazione), tentano di animare sterili dibattiti enumerando cifre ed additando pretese falle nel progetto della città voluto dalle forze di Maggioranza. Fanno parte di quella Cantù improponibile che, per fortuna, non è rappresentativa della città. Ritengo opportuno, allora, ribadire i concetti che sono alla base del P.G.T. Non senza dimenticare che abbiamo operato in condizioni d'urgenza per il noto termine imposto dalla Regione (attualmente il 30 giugno 2014), disegnando il piano in pochi mesi con l'Ufficio di Piano, senza affidare all'esterno la sua redazione. Veniamo, in primo luogo, al consumo di suolo. Il documento di piano non ha indicato, tra i suoi fini, il consumo zero, ma una forte limitazione nel consumo di suolo. L'obiettivo è stato raggiunto se si considera che, in base al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, Cantù, che è polo attrattore per i comuni del circondario, avrebbe potuto espandersi, rispetto al consolidato, del 2,5 %: Il PGT adottato ha impiegato solo lo 0,25 %. La crescita sarebbe stata vicino alla zero assoluto se non avessimo considerato il secondo obiettivo: incrementare il produttivo per mantenere gli attuali livelli occupazionali. Qualcuno addita confronti non proponibili tra lo strumento adottato ed il PRG vigente: si tratta di due concezioni dell'urbanistica completamente diverse. In termini assoluti, devono comunque considerarsi le aree sorgente, da restituire alla fruizione collettiva e che il piano vigente aveva contemplato nel consumo di suolo. Si tratta di superfici inserite in comparti strategici per la costruzione della rete verde comunale e per il Parco Regionale della Brughiera, altro scopo fondamentale del piano. Le cascine, oggetto di attenta ricognizione e patrimonio identitario della tradizione rurale canturina, saranno tutelate, secondo l'espressa previsione delle norme del piano delle regole, dall'intervento della Soprintendenza. Per il De Amicis si è prescelto lo strumento partecipativo più idoneo per creare un polo artistico e culturale, nella previsione di contemperare l'interesse pubblico con l'esigenza del privato: il programma integrato d'intervento. La viabilità, che resta uno degli obiettivi prioritari del futuro progetto di mobilità urbana, è comunque oggetto di una progettazione diffusa, per comparto, nell'intento di apportare, con l'applicazione del piano, significativi miglioramenti. Ci attendono ora le osservazioni dei cittadini che saranno valutate quale momento partecipativo fondamentale, senza alcuna chiusura aprioristica. Un ultimo inciso riguarda proprio la partecipazione che, a dispetto dei tempi ristretti imposti, rispetto ai precedenti strumenti urbanistici approvati, ha fatto passi da gigante, con le numerose sedute in Commissione urbanistica e la presentazione nelle assemblee. Critiche, dunque, fuori luogo e fuori dal tempo.   
 

sabato 9 novembre 2013

IRRAZIONALI, INCOERENTI, DISATTENTI…GROTTESCHI

Se volessimo oggi attribuire al circolo di Cantù del P.D. alcuni aggettivi per descriverne la condotta nel procedimento volto all'approvazione del PGT,  io credo che quelli che ho espresso nel titolo dell'intervento siano i più appropriati. Leggo sulla stampa (il confronto nelle sedi istituzionali o comunque nei rapporti tra forze politiche è sempre mancato per  volontà del PD) che il PGT adottato il 29 luglio 2013 (quattro mesi or sono) non sarebbe a consumo zero, prevedrebbe un consumo di suolo maggiore rispetto al PRG vigente (ed il termine di raffronto non è il PGT adottato da Lega e PDL), non sarebbe partecipato  e rischia di compromettere le cascine. Vediamo allora, nel dettaglio, le ragioni per cui il comportamento del PD canturino è, in primo luogo IRRAZIONALE. Dimentica, Antonio Pagani che, in Commissione Urbanistica, il suo partito ed egli stesso, in Consiglio Comunale, affermarono che avrebbero preferito approvare … il PGT della passata maggioranza! Ed allora come si può chiedere il confronto con il PRG vigente se addirittura il PD intendeva portare a compimento uno strumento che prevedeva un consumo di suolo di 170.000 metri quadrati? La razionalità, come è noto esprime un comportamento, un’azione, un discorso ordinati, conformi alla ragione, svolti con criteri scientifici. Il PD, al contrario, afferma in libertà un fatto per poi platealmente contraddirsi. Ecco la ragione dell'INCOERENZA, posto che l'astensione espressa in Commissione urbanistica ed in Consiglio aveva ben altri presupposti: per quale ragione i consiglieri del P.D. non hanno votato contro l'adozione dello strumento urbanistico se davvero credono che questo PGT sia così negativo da risultare addirittura peggiore rispetto all'attuale strumento di pianificazione? La verità, allora, è alternativa: o vi è DISATTENZIONE, essendo trascorsi oltre sei mesi dal momento in cui il PGT è stato illustrato nelle sedi pubbliche, senza alcuna critica specifica che non fosse legata ad una pretesa, mancata progettualità viabilistica e ad un presunto, mancato coinvolgimento della città sul PII (Collegio De Amicis). Solo ora l'opposizione si accorge che il PGT adottato avrebbe tutte le caratteristiche negative denunciate … alla stampa: è davvero grave per una forza di opposizione che, secondo le parole di Pagani, si era preparata a governare la Città! Se non fosse disattenzione, la definizione del comportamento, non essendo indirizzato al bene comune, risulterebbe peggiore e la lascio intuire ai lettori. Dunque, se volessimo riassumere e necessariamente sintetizzare il comportamento che il PD, riguardo al PGT, ha assunto, si deve necessariamente ricorrere all'aggettivo GROTTESCO. Le accuse biascicate in assenza di confronto dialettico non meriterebbero alcuna risposta. E' solo per dovere di informazione nei confronti dei cittadini che preciso quanto segue. 1) chi ha letto con attenzione il documento di piano riconosce che LIC non ha mai parlato di consumo zero, ma di forte limitazione nel consumo di suolo, centrando l'obiettivo. Rispetto al PRG vigente, lo strumento adottato ha previsto la restituzione alla città delle aree sorgente che secondo il PRG sono oggetto di edificazione di secondo livello. Riguardo alle cascine, accuratamente censite, quale forma di garanzia, è previsto il confronto, in ogni intervento, con la soprintendenza regionale. Sulla partecipazione abbiamo garantito ogni livello normativo, al quale si sono aggiunti gli interventi nelle assemblee delle frazioni ed ora si apre il confronto sulle osservazioni: di cosa parla il PD?