domenica 24 novembre 2013

IL PIANO DI GOVERNO TUTELA IL TERRITORIO

Ci sono a Cantù soggetti (per fortuna pochi) animati da propositi opachi e rancorosi che, sulla scorta di una pretesa competenza (ma senza alcuna esperienza nella redazione di strumenti di pianificazione), tentano di animare sterili dibattiti enumerando cifre ed additando pretese falle nel progetto della città voluto dalle forze di Maggioranza. Fanno parte di quella Cantù improponibile che, per fortuna, non è rappresentativa della città. Ritengo opportuno, allora, ribadire i concetti che sono alla base del P.G.T. Non senza dimenticare che abbiamo operato in condizioni d'urgenza per il noto termine imposto dalla Regione (attualmente il 30 giugno 2014), disegnando il piano in pochi mesi con l'Ufficio di Piano, senza affidare all'esterno la sua redazione. Veniamo, in primo luogo, al consumo di suolo. Il documento di piano non ha indicato, tra i suoi fini, il consumo zero, ma una forte limitazione nel consumo di suolo. L'obiettivo è stato raggiunto se si considera che, in base al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, Cantù, che è polo attrattore per i comuni del circondario, avrebbe potuto espandersi, rispetto al consolidato, del 2,5 %: Il PGT adottato ha impiegato solo lo 0,25 %. La crescita sarebbe stata vicino alla zero assoluto se non avessimo considerato il secondo obiettivo: incrementare il produttivo per mantenere gli attuali livelli occupazionali. Qualcuno addita confronti non proponibili tra lo strumento adottato ed il PRG vigente: si tratta di due concezioni dell'urbanistica completamente diverse. In termini assoluti, devono comunque considerarsi le aree sorgente, da restituire alla fruizione collettiva e che il piano vigente aveva contemplato nel consumo di suolo. Si tratta di superfici inserite in comparti strategici per la costruzione della rete verde comunale e per il Parco Regionale della Brughiera, altro scopo fondamentale del piano. Le cascine, oggetto di attenta ricognizione e patrimonio identitario della tradizione rurale canturina, saranno tutelate, secondo l'espressa previsione delle norme del piano delle regole, dall'intervento della Soprintendenza. Per il De Amicis si è prescelto lo strumento partecipativo più idoneo per creare un polo artistico e culturale, nella previsione di contemperare l'interesse pubblico con l'esigenza del privato: il programma integrato d'intervento. La viabilità, che resta uno degli obiettivi prioritari del futuro progetto di mobilità urbana, è comunque oggetto di una progettazione diffusa, per comparto, nell'intento di apportare, con l'applicazione del piano, significativi miglioramenti. Ci attendono ora le osservazioni dei cittadini che saranno valutate quale momento partecipativo fondamentale, senza alcuna chiusura aprioristica. Un ultimo inciso riguarda proprio la partecipazione che, a dispetto dei tempi ristretti imposti, rispetto ai precedenti strumenti urbanistici approvati, ha fatto passi da gigante, con le numerose sedute in Commissione urbanistica e la presentazione nelle assemblee. Critiche, dunque, fuori luogo e fuori dal tempo.   
 

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