giovedì 30 gennaio 2014

LETTERA IN ATTESA DELLA STAMPA (QUELLA QUOTIDIANA)


(LETTERA A RAFFAELE FOGLIA, REDATTORE DE "LA PROVINCIA) 
Egregio Dottore, non le nascondo la mia sorpresa nel verificare che la redazione di Cantù de "La Provincia" sostiene una tesi pretesamente ambientalista dando spazio a soggetti che non hanno rappresentatività e che, soprattutto, adducono argomentazioni non sostenibili. Il colmo è il titolo di stamane (27 gennaio 2014) ove si riferisce di pretesa beffa. Non chiedo rettifiche, non è mio costume. Comprendo la complessità della professione e le difficoltà delle fonti e non pretendo di avere spazi per il mio compiacimento. Ma il rispetto della verità che si acquisisce con l'attenta selezione di atti e documenti e con la verifica degli atti normativi mi sembra, per la stampa, un imperativo. Recentemente ho rilasciato al suo giornale, in replica ad un'intervento di Roberto Colombo (200 voti alla sua lista Cantù sostenibile), un'intervista che non è mai stata pubblicata. Per inciso, rispetto agli interventi dei giorni scorsi non sono neppure stato interpellato. Se intendete dipingere la maggioranza che amministra Cantù come la lista dei cementificatori, nonostante l'obiettivo prioritario del parco della brughiera, le aree sorgente restituite alla fruizione collettiva, la tutela (proprio così) delle cascine, la previsione della rete verde comunale e la rigenerazione urbana nel consolidato urbano, siete completamente fuori bersaglio. La invito, cortesemente, a partecipare di persona al Consiglio comunale convocato per l'approvazione del piano: avrà modo di constatare che quanto affermo è tutto vero e scritto negli atti che compongono lo strumento urbanistico. Cordialmente.

venerdì 17 gennaio 2014

L'INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL'ESSERE ANTONIO PAGANI

Chi non ricorda il celebre romanzo di Milan Kundera dei primi anni ottanta? Forse la parodia non è proprio azzeccata, ma la serata organizzata dal PD canturino ha avuto un esito davvero "leggero", per usare un eufemismo. Inizio dal Principio: ricevo da un soggetto, rimasto anonimo, un invito a partecipare al "dibattito"  organizzato dal circolo di Cantù del PD, da Legambiente, Cinquestelle e Cantù sostenibile. Rispondo che volentieri parteciperò, pur non essendo indicato il programma dell'incontro e pur avendo appreso, solo a pochi giorni dall'evento, i partecipanti. Antonio Pagani "modera". Con l'inesorabile count down del portatile, arbitra gli interventi dopo la sua prolusione critica e confusa sullo strumento urbanistico. Poiché si è però scelto di chiamare relatori che non conoscono il PGT di Cantù, per più di metà della serata si parla di temi molto generali, assolutamente condivisibili, ma avulsi dal dibattito. Arriva il tempo di Vitaliano Colombo (ma il suo intervento era in programma?), ambientalista (d'antan?) che enumera gli innumerevoli e gravi vizi del PGT, tessendo le lodi del PRG vigente che ha scrupolosamente applicato da dirigente nei trent'anni di incontrollata crescita della città. Poi, con l'ausilio dell'arch. Molteni, ex assessore leghista degli anni novanta, un'esponente di legambiente legge una relazione ferocemente critica nei confronti dello strumento urbanistico adottato. A questo punto chiedo di intervenire ed ottengo i miei dieci minuti, superati i quali vengo richiamato all'ordine dal nostro. Il microfono passa ad una pasionaria che accusa il Comune di ciò che non ha commesso, mentre il presidente di legambiente Lombardia afferma che il parco, a sé stante, non è l'unica priorità. Mi sento chiamato in causa: è troppo che all'assessore all'urbanistica sia concessa una breve replica? Per Antonio Pagani è troppo. Non solo (e qui sta il tonfo e la leggerezza insostenibile): ne approfitta, come un pedante maestrino, per rimproverare pubblicamente l'assenza di dibattito! Non solo non vengo presentato agli ospiti (che apprendono da me la carica che rivesto), ma devo anche sorbirmi una pubblica reprimenda per ciò che il PD non ha fatto. Perché bisogna proprio dirlo, il PD era pronto a governare, ma non a fare opposizione. Ecco la ragione per cui non ha presentato una sola interrogazione, mozione o richiesta di convocazione della Commissione urbanistica. Non vi sono interventi in seno alle assemblee (se si esclude la serata delle tabelline, esibite da Antonio Pagani a Mirabello solo un attimo prima del mio intervento), neppure quando sono stato chiamato dal PD ad illustrare il documento di piano ai pochi intimi presenti. Solo le osservazioni che, peraltro, il PD non discute in Commissione urbanistica e nelle sedi istituzionali preposte, ma sul web e in zona Cesarini, nel "dibattito" monco di cui ho raccontato. Una leggerezza insostenibile. Speriamo senza eterni ritorni.

giovedì 9 gennaio 2014

PINOCCHIO VS DOTTOR JECKYLL AND MR. HYDE



Il Circolo di Cantù del partito Democratico accusa la Maggioranza di essere come Pinocchio. In sostanza sullo strumento urbanistico adottato diremmo bugie. Per la verità la similitudine non è appropriata (oltre che terminologicamente abusata dalla Lega) e si riferisce ad un personaggio che, seppure tra errori e marachelle, raggiunge il suo obbiettivo: diventare un bambino in carne ed ossa. Per continuare la parafrasi letteraria dovremo, invece, sulla scorta di atti e documenti ufficiali, pensare al circolo di Cantù del P.D. come ad una sorta di dottor Jekyll/mister Hyde. Sino all'adozione (sulla quale il P.D. si è astenuto) il piano aveva contenuti positivi ed era perfettibile; dopo l'adozione, improvvisamente è divenuto uno strumento demoniaco. Come il celebre personaggio di Stevenson, assistiamo all'inesplicabile trasformazione di chi, sino a pochi mesi fa, affermava il contrario di quanto sostiene oggi. Francamento non mi interessa la ricerca delle cause del tardivo mutamento: probabilmente è sterile e strumentale opposizione fine a se stessa, in barba alle enunciazione di principio sui contributi al bene della città. Quello che però tutti i cittadini devono sapere è che se avesse amministrato il circolo di Cantù del P.D. oggi assisteremmo ad un'autentica ed incontrollata colata di cemento sulla città. Lo dicono i verbali del Consiglio comunale: il consigliere Antonio Pagani ha affermato che avrebbe preferito approvare il P.G.T. della precedente maggioranza, evitandone la revoca. Poiché il P.D. canturino era pronto a governare (come viene spesso ricordato in Consiglio), la conseguenza sarebbe stata un incremento del consumo di suolo di circa 170.000 metri quadrati (senza contare il consumo nel consolidato urbano) rispetto ai 29.000 metri quadrati (pari allo 0,25 %) di nuovo consumo del piano attualmente adottato. Solo un ingenuo potrebbe credere alle affermazioni del consigliere secondo cui si sarebbe potuto cambiare l'impianto del piano con l'esame delle osservazioni che, nel 95 % dei casi, chiedono un incremento del consumo di suolo. La verità emerge evidente. Ed allora, Solo impiegando l'anatomopatologia all'urbanistica, operando alcune dissezioni e confrontando strumenti non paragonabili si ottengono numeri parziali su cui costruire termini di raffronto improponibili. Dimentica, però, il P.D. canturino che il piano, assoggettato alla valutazione ambientale strategica, ha superato la verifica di compatibilità della Provincia ed ottenuto il parere positivo della Regione. Gli Enti sovraordinati sul piano ambientale e paesistico hanno espresso un parere di confomità agli strumenti provinciale e regionale. Questi sono gli atti e i fatti manifesti.