martedì 16 giugno 2020

LE CONVENZIONI APPROVATE AL CONSIGLIO DELLE BEFFE


Al Consiglio delle beffe, si sono discusse anche due convenzioni. La prima riguarda l’esercizio in forma associata delle funzioni di Polizia Locale con i comuni di Cucciago e Casnate con Bernate. Abbiamo chiesto di discutere i seguenti punti.
A) I Comuni convenzionati si impegnano a: (…)  b. riconoscere al Comandante del Corpo Intercomunale un’indennità “ad personam” di cui all'art. 110, comma 3, D.Lgs. n. 267 del 2000, pari ad euro uno ad abitante al 31/12 dell’anno precedente e rivalutata annualmente in base all’indice ISTAT.
B) La Conferenza dei Sindaci dei Comuni associati elabora direttive ed indirizzi che dovranno essere attuati dal Comandante del Corpo Intercomunale ed ha il compito di verificare l’andamento della gestione del servizio in forma unificata.
C) Per lo svolgimento di tali compiti la Conferenza si riunisce periodicamente e decide a maggioranza dei suoi componenti. In caso di parità nella votazione fa fede la posizione assunta dal Sindaco del Comune capofila.
Sono tre articoli della convenzione approvata dal Consiglio.
Sul punto A) abbiamo chiesto alla maggioranza di chiarire se al Comandante, in base alla convenzione, sarebbe spettata un’indennità aggiuntiva di circa € 48.400 (40.000 abitanti per Cantù, 5000 per Casnate, 3400 per Cucciago). La risposta, francamente, non è stata pertinente. Secondo la Giunta contribuirebbero solo Casnate e Cucciago (ma ciò non si desume dalla convenzione).  Al contrario la clausola si riferisce ai comuni convenzionati e dunque a tutti e tre i comuni. Secondo l’interpretazione letterale (in claris non fit interpretatio) non vi sono dubbi sul calcolo dell’indennità.
Sui punti B) e C) abbiamo obiettato che le rilevanti funzioni di indirizzo rischiano di non essere decise dal Comune capofila (ovvero Cantù). Difatti il Comune di Cantù, pur avendo un rilevante peso ponderale, considerati territorio e numero di abitanti, potrebbe essere messa in minoranza da Casnate e Cucciago (ogni Sindaco esprime un voto). Non solo: pare una beffa il caso di parità, in cui il Sindaco Capofila prevarrebbe. Se i comuni sono tre, la parità (e dunque la prevalenza di Cantù) quando mai potrà ricorrere? Naturalmente anche sulla seconda obiezione nessuna risposta, ma l’assessore alla legalità ha invitato l’opposizione a lavorare in Commissione (mostrando di avere le idee confuse sulle funzioni del Consiglio comunale)!
La maggioranza ha respinto con superficiale arroganza ogni obiezione.
Anche se le ragioni che inducono alla gestione in forma associata di servizi comunali sono sempre, in astratto, condivisibili, nel concreto la buona amministrazione, per l’attuazione degli indirizzi, richiede capacità e competenze che, se assenti, vanificano ogni buon proposito.
Sulla seconda convenzione, relativa al servizio Appalti, torneremo presto.

sabato 13 giugno 2020

QUESTA SERA SI RECITA A SOGGETTO

Con il garbo e l’eleganza istituzionali che la contraddistinguono, il Sindaco di Cantù, reintegra, all’ultimo istante (si direbbe in zona Cesarini), nelle sue mansioni l’Assessore all’Ambiente. Antonio Metrangolo, con tutta evidenza, dispone di argomenti molto persuasivi nei confronti della Lega canturina e dopo la “penitenza” autoinflittasi e la temporanea privazione dell’indennità, può tornare in corsa. Trasgredire i provvedimenti della quarantena non è poi così grave per chi ricopre una carica istituzionale: certo, i cittadini dovevano restare a casa, ma secondo la tesi leghista, la regola non vale o non è importante per chi ricopre incarichi rilevanti nella pubblica amministrazione. Dopo mesi di imbarazzante e disarmante silenzio, dopo i tentativi di nascondersi dietro la foglia di fico dell’inammissibilità della mozione, dopo aver raggiunto il punto più basso per un’amministrazione canturina - costringendo le opposizioni ad astenersi per protesta dai lavori del Consiglio Comunali - ecco il capolavoro supremo: senza alcuna preventiva comunicazione ai Consiglieri, con un coup de théâtre degno della comedie italianne (nella quale si recitava a soggetto), il Sindaco inveisce contro le opposizioni, ree di aver osato disturbare il manovratore con un argomento tanto puerile da tenere in scacco la maggioranza per oltre due mesi! Dopo la compiaciuta auto-laudatio in tempi di pandemia (che dimentica il disinteresse dimostrato nei confronti dei destini delle R.S.A. e dell’ospedale cittadino), con un buffetto, ecco l’assoluzione e l’assessore torna in auge! Peccato che la politica sia altro e che l'improvvisazione, nella Lega, regni sovrana.

venerdì 5 giugno 2020

SUPERMERCATI: LA RISPOSTA - ERRATA - SCONTATA


Il Vicesindaco con delega al Commercio non perde tempo ed arriva la sua risposta scontata. Risolve tutto (forse ha un suggeritore?) ricordando che il P.G.T. era stato approvato da Lavori in Corso, quando ricoprivo l’incarico di Assessore all'Urbanistica. Dimentica, però, di precisare che la sua parte politica, dal 2005 al 2012, aveva speso oltre un milione di euro per adottare (e non approvare) uno strumento urbanistico che prevedeva un consumo ulteriore di suolo, con numerose osservazioni degli enti sovraordinati. Dimentica che il P.G.T. attuale è stato approvato, a costo zero, con le risorse interne, in soli venti mesi ed è in vigore dal 2014. Dovrebbe anche sapere che il P.G.T. non prevede supermercati, ma destinazioni produttive oltre a quelle ammissibili. Dovrebbe ancora ricordare che la direttiva Dir. n. 123/2006/CEE ed i provvedimenti legislativi attuativi che si sono succeduti nel 2011 e 2012 limitano ogni contingentamento dell'attività commerciale e che il P.G.T. è uno strumento dinamico: quando fu approvato, nel 2014, era in atto una crisi sistemica dell'economia e non vi erano le attuali proliferazioni incontrollate. Negli anni successivi alla pubblicazione del P.G.T., chi governa l'urbanistica avrebbe dovuto avviare un procedimento di variante per esercitare la tutela di ambiti particolari o per porre particolari limitazioni in presenza di situazioni di viabilità critiche o per l'assenza di infrastrutture o la per necessità di preservare l'ambiente. La Lega, che “amministra” dal 2017, semplicemente, non ha fatto nulla: la colpa è di coloro che hanno fatto.

mercoledì 3 giugno 2020

SUPERMERCATI A GOGÒ


Di fronte all'ennesimo supermercato che presto aprirà i battenti in via Milano, il vicesindaco ed assessore con delega al commercio, Giuseppe Molteni, non sapendo come rispondere, azzarda una giustificazione: dura lex sed lex. E' la legge ad imporre l'apertura.  L’affermazione dimostra, però, una grave lacuna in chi assume responsabilità amministrative, soprattutto in materia di commercio. Nessuno vuol negare che secondo la disciplina dell'Unione Europea e nazionale in materia di concorrenza, costituisce principio generale dell'ordinamento la libertà di apertura di nuovi esercizi commerciali sul territorio. Non si deve però dimenticare che il Comune, nell'ambito delle proprie competenze, può legittimamente fissare limiti insediativi alle attività commerciali, ed in genere a quelle produttive, per evitare possibili danni alla salute, all'ambiente, al paesaggio ed al patrimonio storico-artistico spingendosi ad individuare anche aree del territorio inibite all'insediamento di ulteriori medie dimensioni di vendita. Ed in questo si disvela tutta l’inconsistenza e l’incapacità amministrativa di una maggioranza statica, priva di competenze e di idee.