lunedì 11 maggio 2015

L’IMPEGNO DI SEGRETARIO TRA PROSPETTIVE DI CONSOLIDAMENTO E CRESCITA E LA NECESSITA' DI CONTINUI INTERVENTI NELLA DIALETTICA INTERNA.


Dal Congresso di Lavori in corso. III parte.
Le dimissioni da Assessore non significavano, come avevo chiarito, anche pubblicamente, un disimpegno politico: al contrario la mia intenzione era quella di dare a Lavori in Corso il mio contributo da semplice militante, nel solco dei principi che hanno caratterizzato il percorso politico della civica, senza alcun attaccamento alla poltrona.Quando, in assemblea, si prospettò l’ipotesi di sostituire Andrea Brugnani che aveva deciso di dimettersi, dopo la meritoria conduzione della nostra civica, per l’impossibilità di proseguire il lavoro di segreteria congiuntamente con l’impegno in Consiglio comunale, ero perplesso. L’incoraggiamento di tante persone e l’unanimità dell’assemblea, mi convinsero ad accettare. Ho cominciato così un nuovo, delicato incarico, nella consapevolezza che la linea tracciata da Lavori in Corso ha segnato la politica locale (e non solo) con mutamenti importanti. Eravamo solo all’inizio di un formidabile lavoro per costruire un laboratorio di esperienze concrete, sul campo, atte a dimostrare che la politica la possono fare i cittadini direttamente, nelle assemblee, secondo i principi della sussidiarietà, tanto decantati dalle norme, quanto disattesi nella sostanza.Le difficoltà sono state subito evidenti: non era possibile agire sui temi generali perché l’attenzione dell’assemblea era sempre focalizzata sulle scelte amministrative. In particolare la segreteria, ha dovuto sopperire alle difficoltà organizzative che, sul piano sostanziale, minavano il necessario e stretto collegamento tra l’Assemblea e i componenti degli organi amministrativi.Occorreva, da un lato, rinsaldare i principi autenticamente democratici della nostra lista civica senza interferire con la gestione amministrativa, cui sono istituzionalmente preposti gli organismi eletti.Non una questione, come qualcuno erroneamente potrebbe pensare, di primato dell’assemblea sugli organi amministrativi, ma la direzione del movimento politico nel suo alveo originario: l’assemblea con i suoi militanti. Spesso vi sono stati momenti di confronto e scontro, ma alla fine i nostri valori ne sono usciti sempre consolidati. Non si è mai trattato, almeno da parte mia, di personalizzazione nelle posizioni assunte. Nessuno, del resto, ha mai messo in dubbio la collegialità nelle scelte fondamentali per la nostra città e spesso l’intervento dell’Assemblea ha determinato gli argomenti ed i temi di discussione, aprendo alla dialettica anche in ambito cittadino. Le assemblee di quartiere hanno trovato momenti importanti di partecipazione sui tanti argomenti che interessavano direttamente le frazioni (ad esempio le scelte, di ogni assemblea, sugli interventi di manutenzione). Lasciatemi dire che anche sul Piano Urbano del Traffico l’Assemblea ha avuto modo di intervenire, determinando un confronto ampio ed ancora aperto. La discussione e gli approfondimenti che abbiamo richiesto sono ancora in fase di completamento. Non è, come afferma una forza politica di opposizione, che grazie al loro intervento il P.U.T. si è fermato: al contrario sono prevalsi le ragioni fondanti della nostra civica, costituiti dal necessario percorso partecipativo che ha visto l’impegno degli assessori in prima fila nei quartieri per ascoltare anche i suggerimenti e le proposte dei cittadini.La partecipazione deve restare uno degli obiettivi fondamentali, anzi deve essere il corredo genetico della nostra civica.E’ solo attraverso la diffusione e la parcellizzazione del potere decisionale, secondo il principio di sussidiarietà, che si possono superare le gravi degenerazioni della politica a cui abbiamo assistito in questi anni, con la creazioni di aberranti organismi autoreferenziali. In questo senso l’assemblea ha rivendicato, a ragione, secondo i principi statutari, un primato della collegialità sull'individualismo, della partecipazione sul populismo. Abbiamo affrontato il tema dell’organizzazione della maggioranza che disperdeva molte delle sue energie in assemblee e consessi che si ripetevano per competenza, per singola forza politica, rendendo estremamente difficoltoso raccogliere momenti di condivisione davvero comuni. Lavori in Corso e Cantù Rugiada, pur essendo componenti autonome della stessa maggioranza, avevano la necessità di esseri maggiormente complementari l’uno rispetto all'altra. La consapevolezza di organizzare diversamente i luoghi della politica cittadina ha indotte entrambe le forze di maggioranza a tradurre i propri sforzi in un modulo nuovo che consentisse una sincronia di comunicazione e di intenti sui temi importanti per il futuro della nostra città.Insieme a Rugiada abbiamo pensato ad un patto federativo che, richiamando i principi universali cui le nostre rispettive liste si ispirano, consenta di operare su un terreno comune sacrificando, sino al termine del mandato amministrativo, alcuni spazi di autonomia per riaffermare il tema della coniugazione dei principi con l’agire concreto nell'ambito amministrativo. Il patto federativo prevede modalità nuove che fanno convergere le energie delle singole civiche verso lo scopo di dare effettiva attuazione al principio di collegialità nell’assemblea, divenuta di maggioranza. Ecco il testo (di cui cito solo alcuni punti)
PATTO FEDERATIVO DI MAGGIORANZA
Premesso:
che Lavori In Corso (LiC) e Cantù Rugiada (C.R.) sono liste civiche, componenti dell’attuale maggioranza che amministra la città di Cantù e che nei propri statuti riconoscono, quali momenti fondamentali della vita associativa delle rispettive liste civiche, il principio democratico;
- che nelle scelte amministrative più importanti per la comunità di riferimento il principio della collegialità è momento indefettibile;
- che ferma restando l’indipendenza delle liste civiche che compongono la maggioranza e il pari valore attribuito alle scelte delle singole assemblee sul piano politico, appare necessario, oltre che opportuno, nell'interesse del buon funzionamento della maggioranza e soprattutto nell'interesse della città, la convocazione di assemblee unitarie che condividano aspetti e problematiche che, per la loro importanza o comunanza di interessi, si ritiene utile affrontare congiuntamente;
- che allo stesso modo si ritiene opportuno coordinare i lavori delle rispettive assemblee attraverso l’intervento delle segreterie o dei direttivi delle liste civiche.
Tanto e premesso, è stabilito il seguente patto federativo, valido sino alla scadenza del presente mandato amministrativo o sino alla sua cessazione per qualunque causa.
1) E’ istituita un’assemblea, denominata di maggioranza, convocata di comune accordo tra le segreterie delle due liste civiche, almeno tre giorni prima. L’assemblea tratterà i temi individuati dalle segreterie e, nei casi in cui è richiesta l’espressione del voto, la deliberazione verrà presa a maggioranza dei presenti. Per la validità delle sedute dovranno essere presente almeno 10 membri, di cui almeno uno appartenente all'altra lista. L’assemblea di maggioranza sostituisce le riunioni di preconsiglio.
2) Le deliberazioni delle assemblea di maggioranza costituiscono decisioni di indirizzo politico di riferimento per i componenti degli organi amministrativi espressi dalle liste civiche.
3) Lic e C.R. si impegnano a convocare l’assemblea di maggioranza almeno una volta al mese. Nella prima fase di attuazione del presente patto l’assemblea sarà convocata settimanalmente e sarà successivamente valutata l’opportunità di mantenere tale periodicità. In ogni caso l’assemblea è convocata su richiesta delle rispettive assemblee che restano sovrane.
4) E’ istituita una segreteria, denominata congiunta, con il compito precipuo di coordinare i lavori dell’assemblea di maggioranza, di convocarla e di porre all'attenzione dell’assemblea medesima l’ordine del giorno elaborato sulla scorta dei suggerimenti che provengono anche dai singoli associati, o dalle stesse assemblee di lista. Con la convocazione dell’assemblea di maggioranza è automaticamente convocata la segreteria congiunta.
5) (…)
6) Le modificazioni del presente patto federativo dovranno essere deliberate dall'assemblea di maggioranza.
Con questo nuovo e rafforzato patto per il funzionamento dell’assemblea (che sta già dando frutti concreti) si auspica il superamento delle problematiche sopra accennate, con l’idea di superare il dibattito dell’emergenza, legato alla necessità delle scelte amministrative incombenti, attraverso la programmazione dei temi, cui potranno contribuire assemblea ed amministratori con l’unica finalità di consentire il necessario approfondimento, il dibattito ed il confronto per le decisioni che si riflettono sul futuro della città.

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