mercoledì 6 novembre 2019

LILIANA SEGRE E I VALORI FONDANTI


Chi si riconosce nel centrodestra liberale dispone di un patrimonio valoriale che comprende le libertà fondamentali e la lotta contro ogni forma di intolleranza nei confronti di comunità o popoli diversi, in base al noto principio secondo cui a ciascun individuo è riconosciuta un’eguale libertà, compatibile con la pari libertà degli altri. Ecco le ragioni per cui desta sconcerto, in Senato, la condotta dell’intero centrodestra che si è astenuto sull'istituzione della commissione proposta da Liliana Segre. Passi per i camaleonti leghisti pronti a mutar pelle ad ogni nuova tendenza nazionalpopulista e per la destra più becera che attinge alle nostalgie di passati regimi. Resta invece incomprensibile la scelta di coloro che, liberi da preconcetti o finalità elettoralistiche, in forza dei predetti valori, non possono che accogliere con favore la proposta di istituire una commissione per il contrasto all'intolleranza, al razzismo, all'antisemitismo, all'istigazione all'odio e alla violenza. Commissione straordinaria che possa anche segnalare e chiedere la rimozione di tali manifestazioni “nei confronti di persone o gruppi sociali sulla base di alcune caratteristiche, quali l’etnia, la religione, la provenienza, l’orientamento sessuale, l’identità di genere o di altre particolari condizioni fisiche o psichiche”. Mancano drammaticamente all’appello i valori, patrimonio comune di coloro che continuano a credere nelle libertà e nell'uguaglianza: chi, nel centrodestra, continua ad ispirarsi ad essi, si distingua ed esca dal cupo, desolante deserto di questi tempi inquieti, in cui a Liliana Segre, una splendida  figura di straordinaria testimonianza, devono addirittura assegnare una scorta.

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