sabato 3 giugno 2017

L'ARTE DELLA POLITICA E I DIRITTI



La politica è un’arte, nel senso che ad essa non è applicabile il metodo sperimentale. Avendo la pretesa di influire sulla realtà economico-sociale è l’arte (e non la scienza) della complessità, in cui la mediazione, per evitare i molteplici conflitti, svolge un ruolo importante, con un limite: il rispetto dei diritti fondamentali. La libertà di espressione, di associazione e di culto non possono essere negati. In questi casi nascondere la testa sotto la sabbia e non affrontare i problemi significa lasciare campo aperto a chi, brutalmente, con urla scomposte, pretende il ritorno ad un passato di negazione e di privazione nel nome di pretesi ordine, pulizia e disciplina. Mi spiace per Edgardo Arosio, che ricordo in Consiglio comunale sempre gentile ed affabile, se il suo scopo coincide con la negazione dei diritti in forza della diversità, accampando il ripristino di una legalità mai violata. Troverà sempre la mia ferma opposizione. Vorrei ricordare a lui, ma anche a Nicola Molteni (con cui ho collaborato, senza steccati ideologici, sul tema della Giustizia) e ad Alessandro Fermi, quando l’ho conosciuto come giovane collega attento e disponibile, che rimestare nel torbido costituisce sempre un pericolo perché impedisce agli uomini di buona volontà di comporre le proprie e le altrui ragioni. La Lega becera e populista che cavalca le tigri dell’immigrazione e del terrorismo islamico rischia di precipitarci nella notte più cupa. È il momento di non lasciarle il campo.     

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