lunedì 16 novembre 2015

UN MONDO INSANGUINATO

C’è un mondo insanguinato fuori dalla porta di casa. Odio e violenza irrefrenabili sono solo alcuni degli ingredienti di una guerra vile contro persone indifese. Ci sarebbe molto altro ancora da capire della politica internazionale e degli interessi economici che la determinano. Ma noi, gente comune, siamo diventati i bersagli: questo lo comprendiamo tutti.
Donald Trump, candidato alla presidenza degli USA, ha detto che sarebbe bastato, ai morti di Parigi, avere delle pistole per mutare il corso degli eventi. Dovremmo tornare agli anni della frontiera, nella terra senza legge. Posso solo augurarmi che non vinca le elezioni.
Molti useranno la carneficina per alimentare l’odio ed il sospetto, per pretendere muri e filo spinato.
Per negare diritti fondamentali.
Preoccuparsi per la propria sicurezza è umano: disumano è alimentare le paure per fini strumentali. La strada giusta è consentire a chi vive e lavora accanto a noi ed ogni giorno fa sacrifici per la propria famiglia di avere un luogo in cui ritrovarsi e pregare. Non conta la reciprocità: contano i valori in cui crediamo e sui quali la nostra civiltà si fonda. Sono proprio quelle famiglie che si sentiranno accolte a costituire il primo baluardo contro gli estremismi ed il terrore.

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