martedì 26 febbraio 2019
DIVERSO E' POSSIBILE: Diverso è possibile: dalla crisi dei valori all'az...
DIVERSO E' POSSIBILE: Diverso è possibile: dalla crisi dei valori all'az...: 2. La situazione di Cantù, i diritti, la sicurezza, i paradossi Il programma elettorale delle forze che compongono la maggioranza è ra...
Diverso è possibile: dalla crisi dei valori all'azione politica
2. La situazione di Cantù, i
diritti, la sicurezza, i paradossi
Il programma
elettorale delle forze che compongono la maggioranza è racchiuso in una formula
che vorrebbe evocare la sicurezza: il tema centrale, il leitmotiv ridondante, è
un controllo costante del territorio. Al contrario i cittadini non hanno
percepito alcun segno di miglioramento nei quasi due anni di amministrazione
del centrodestra.
Hanno,
invece, ben inteso quanto sarebbe deleterio per la città il nuovo governo di
una Lega dissennatamente populista che ha saputo proporre, in poco meno di due
anni, il nulla assoluto, accompagnato alla colpevole dissoluzione del mandato
amministrativo per l’incompatibilità del Sindaco. La decantata Cantù sicura
appare sempre più l’eco lontana di uno slogan tanto ripetuto, quanto
oltraggiato.
Una maggioranza che ha subito la
criminalità organizzata, negando alla città un atto di enorme valenza come la
costituzione di parte civile.
Una Lega acefala, che perde pezzi
(Arosio, Maspero, Brianza) e che imbarazza i suoi stessi alleati, ma sempre al
centro del disegno egemonico, unico reale progetto per la città.
Per il resto
(urbanistica, lavori pubblici, ambiente) la città è rimasta al palo in assenza
di progettualità, mentre i servizi sociali, hanno continuato ad essere erogati
sulla falsa riga di indirizzi attuati in precedenza.
L’Amministrazione, colpita per
propria insipienza dall’incompatibilità del Sindaco, dopo aver speso il denaro dei
contribuenti canturini in inutili ed ingiuste azioni legali, ha attuato una
mera gestione amministrativa di piccolo cabotaggio, rinunciando ad attuare
scelte fondamentali per il futuro della città.
Una
condotta, quella della Maggioranza, inaccettabile e paradossale.
3. Colmare il vuoto culturale e
ripartire dai valori
La situazione di Cantù, come
accade per il nostro paese, è drammaticamente diversa dal passato. Oggi le
emergenze sono costituite, in primo luogo, dal progressivo decadimento
culturale e dalla perdita dei valori di riferimento della società civile.
Cantù, una
città un tempo ricca e operosa, oggi fatica a mantenere il proprio ruolo
nell’ambito del distretto di riferimento, mentre le difficoltà quotidiane di
tante famiglie sospinte verso la povertà dalla crisi economica, acuiscono le
sofferenze ed il disagio, oltre ad alimentare la rabbia per le omissioni e i
ritardi della politica.
Occorre
dunque ripartire dai principi fondamentali, dalle libertà, dal rispetto della
legalità per ricreare un nucleo valoriale condiviso che si opponga alle derive
del nazionalismo (ora denominato sovranismo) e all’insensibilità di fronte alle
sofferenze di chi affronta un viaggio della speranza perché sospinto dalla
guerra, dalle privazioni, dalla necessità di sopravvivere.
Occorre avviare un processo che
non parla alla pancia, ma al cuore e al cervello delle persone.
Un processo
che non comporta, in alcun modo, l’accettazione di situazioni di illegalità
diffusa o l’esclusione di chi già vive in povertà ed in una situazione di
disagio: al contrario richiede capacità di comprensione dei fenomeni, di interazione
con le istituzioni, con i gruppi organizzati e con i singoli, fermezza negli
interventi, anche di mediazione culturale ed il superamento delle situazioni di
emergenza creando le condizioni per percorsi di inclusione sociale.
Si deve ripartire dai valori e per
conseguire questo obiettivo fare ricorso alla conoscenza e alle competenze,
strumenti indispensabili per affrontare i gravi problemi socioeconomici
dell’attualità e punti di riferimento ineludibili per avviare un’azione di
risanamento morale, culturale e sociale.
Ecco perché occorre costituire un
insieme aperto di forze politiche, di gruppi, di semplici cittadini che
coltivino il dialogo con tutti coloro che intendono ripartire dai valori
fondamentali e condivisi per costruire una città aperta, attrattiva,
accogliente che persegua la pace e non crei divisioni e conflitti. Una città
che attinga alle culture e alle competenze per tornare a contare nelle scelte
importanti per la comunità di riferimento.
Le forze che hanno risposto a
questo appello, Uniti per Cantù, il Partito Democratico, Art. 1 - Movimento
Progressista democratico di Como, il Partito socialista, intendono dar vita ad
un percorso aperto a tutti coloro che ripartendo dai valori, affrontino il grave
momento politico attuale per riaffermare la forza dei principi declinando, in
termini di cultura e competenza, le azioni per ridare slancio alla Comunità
canturina.
lunedì 25 febbraio 2019
DIVERSO E' POSSIBILE: La crisi dei valori e dei principi fondanti.
DIVERSO E' POSSIBILE: La crisi dei valori e dei principi fondanti.: 1. La crisi dei valori e dei principi fondanti. Il paradosso dei tempi attuali è evidente. Nonostante i media tradizionali, Internet e...
La crisi dei valori e dei principi fondanti.
1. La crisi dei valori e dei
principi fondanti.
Il paradosso
dei tempi attuali è evidente. Nonostante i media tradizionali, Internet ed i
social network siano in grado di offrire un panorama senza precedenti sulle
fonti del sapere, viviamo una situazione di grave carenza sotto il profilo
culturale ed assistiamo ad un progressivo degrado sul piano valoriale.
L’ordinamento
istituzionale pare sovvertito: il Ministro dell’Interno si occupa del prezzo
del latte di pecora, del cantiere T.A.V. e di qualsivoglia questione che generi
consenso, come se vivessimo una campagna elettorale permanente. Ma l’azione del
Governo è disciplinata dalla legge (in primis la costituzione e la L. 400 del
1988)
La crisi di quei valori che, nel
secondo dopoguerra, la società ha voluto trasfondere nelle carte fondamentali
(dichiarazione universale dei diritti umani, Convenzione europea per la
salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, carta dei
diritti fondamentali dell’Unione europea e costituzioni) e nella Costituzione è
grave e inquietante.
Assistiamo
al prevalere di populismi e demagogie che riducono le istanze politiche, spesso
prive di cultura istituzionale, a schemi semplicistici in cui è sufficiente
recuperare una sorta di sovranismo per risolvere le drammatiche crisi
economico-sociali dei nostri tempi.
Le reali
difficoltà economiche espongono intere fasce di popolazione al concreto rischio
della povertà (l’Istat stima che nel 2017 vivevano in povertà assoluta 1
milione e 778 mila famiglie e la povertà assoluta continua a crescere in
termini sia di famiglie sia di individui).
Il ceto medio vede diminuire con il reddito le proprie sicurezze.
I fenomeni
migratori in atto e l’assenza di programmi che affrontino in modo sistematico,
con la creazione di strumenti idonei a supportare i flussi nel periodo
emergenziale, hanno acuito il senso di frustrazione di coloro che vivono con
disagio e in condizioni precarie nelle periferie. Le azioni, convergenti, sotto
il profilo del controllo sociale, prevedono provvedimenti di particolare,
inedita durezza nei confronti dei migranti, con la chiusura dei porti ed il
rischio di perdite di vite umane in mare. Le misure interne, con il recente
decreto Salvini, eliminano, in sostanza, la protezione umanitaria ai
richiedenti asilo, escludendoli dai servizi per l'integrazione e incrementano i
grandi centri per la permanenza (CPR), con una stretta sulla concessione della
cittadinanza.
Invece del
dialogo si acuisce il conflitto, come è accaduto anche in relazione ad alcune
libertà fondamentali come il diritto di pregare, in modo particolare in
Lombardia (e a Cantù) ove una legge incostituzionale (ed in parte già
dichiarata tale dalla Consulta) limita la possibilità di insediare nuovi luoghi
culto, indipendentemente dalla religione professata.
Sorgono, in
un clima di progressiva ostilità, ostacoli imprevisti anche per la fruizione
dei servizi o l’assegnazione delle case popolari: con lo slogan “prima gli
italiani” (ma diversamente non potrebbe essere, considerato che gli italiani, godono dello status di cittadini) vengono attuate forme
inaccettabili di discriminazione che incidono anche sui minori (si vedano i
casi di Lodi e Sesto).
Che fare?
mercoledì 6 febbraio 2019
LA SCISSIONE DELL'ATOMO
L’atomo è una contraddizione: significa indivisibile, ma
sappiamo che la sua scissione, anche con conseguenze nefaste, è ben possibile. E’
quanto sembra accadere a Cantù. Le persone che animano le forze che non si
riconoscono nell'atona maggioranza hanno affinità culturali, valoriali e
percorsi spesso condivisi. Hanno ben inteso quanto sarebbe deleterio per la
città il nuovo governo di una Lega dissennatamente populista che ha saputo
proporre, in poco meno di due anni, il nulla assoluto, accompagnato alla colpevole
dissoluzione del mandato amministrativo per l’incompatibilità del Sindaco. La
Cantù sicura appare sempre più l’eco lontana di uno slogan tanto ripetuto,
quanto oltraggiato. Una maggioranza che ha subito la criminalità organizzata, negando
alla città la costituzione di parte civile. Una Lega acefala che perde pezzi (Arosio,
Maspero, Brianza) e che imbarazza i suoi stessi alleati, ma sempre al centro
del disegno egemonico, unico reale progetto per la città. Eppure, nonostante questo sia evidente per tutti, l’opposizione sembra sfaldarsi, ogni
singolo tassello pare più interessato ai piccoli orticelli, agli interessi di
bottega, alle avventure personalistiche. Ha ragione Paolo Grassi, voce saggia e
coerente di chi ha maturato lustri di esperienza politica, quando esorta a
cercare ciò che unisce nell'unico, esclusivo interesse della città. La deriva è
vicina: ma i rematori, unendo gli sforzi nella giusta direzione, la possono ancora
evitare.
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