giovedì 29 maggio 2014

IL 2 GIUGNO A CANTU' LIBERI INSIEME


Una giornata memorabile per la festa della Repubblica. Liberi Insieme, il coordinamento nato per difendere la libertà di culto e le libertà fondamentali dell'individuo ha coinvolto, nella manifestazione organizzata dal Comune per celebrare l'anniversario del referendum che ha segnato la nascita della Repubblica, centinaia di persone, cittadini e migranti, accomunate dal desiderio di smascherarare pregiudizi, ignoranza e luoghi comuni. A Cantù muove i primi passi un soggetto che mancava e che diviene un prezioso laboratorio per costruire, effettivamente, quelle libertà proclamate dalle carte fondamentali dei diritti e che stentano ad attecchire. Un luogo di culto è fondametnale per lo sviluppo dell'individuo che deve necessariamente esprimere la sua dimensione spirituale. Un luogo di culto e d'incontro in cui le famiglie possono pregare, ma anche incontrarsi.  Occorre trovarsi, confrontarsi e dialogare per costruire un futuro di pace e di fratellanza. Partendo da Cantù, città operosa e generosa allo stersso tempo. Non a caso. 

LE EUROPEE CANTURINE

Si je désire une eau d'Europe, c'est la flache
Noire et froide où vers le crépuscule embaumé
un enfant accroupi plein de tristesses, lâche
un bateau frêle comme un papillon de mai.

(Arthur Rimbaud)

Le recenti elezioni europee hanno avuto un esito per certi versi inaspettato (almeno secondo la sorpresa riferita dai media). La netta affermazione del PD e la flessione dei cinquestelle hanno evidenziato il timore dei moderati e il grave errore tattico in cui è incorso Beppe Grillo, che, preso nella morsa di Berlusconi e Renzi, ha continuato ad agitare le acque finendo per esserne soffocato. Per una volta la sinistra è riuscita nel gioco di squadra, cogliendo il non facile obiettivo di superare la soglia di sbarramento. I risultati, a livello locale, hanno in gran parte ricalcato gli esiti nazionali, con alcune importanti differenze. A Cantù, in particolare, è netta la flessione della Lega rispetto alle amministrative: i leghisti non sono neppure riusciti a raggiungere il numero di voti pari alle firme contro la Moschea che affermano di aver raccolto. Segno evidente che il movimentismo d'antan e le crociate contro i diritti fondamentali dell'individuo non pagano. Un annotazione anche per il PD che, a Cantù, non ha raggiunto il livello nazionale, restando sotto il 40 %. Credo che Filippo Di Gregorio abbia tutte le ragioni per essere felice del dato nazionale (anche se non mi pare fosse tra i Reziani della prima ora), ma non si culli troppo in facili illusioni. Gli elettori hanno inteso premiare il Governo e non certo il circolo di Cantù che, al contrario, non si è neppure premurato di schierarsi in favore della libertà di culto, preferendo, per tatticismi inaccettabili (che difficilmente gli stessi elettori del PD canturino comprenderanno), restarsene in disparte in attesa che il job act e gli ottanta euro profondano i loro effetti taumaturgici.