2. La situazione di Cantù, i
diritti, la sicurezza, i paradossi
Il programma
elettorale delle forze che compongono la maggioranza è racchiuso in una formula
che vorrebbe evocare la sicurezza: il tema centrale, il leitmotiv ridondante, è
un controllo costante del territorio. Al contrario i cittadini non hanno
percepito alcun segno di miglioramento nei quasi due anni di amministrazione
del centrodestra.
Hanno,
invece, ben inteso quanto sarebbe deleterio per la città il nuovo governo di
una Lega dissennatamente populista che ha saputo proporre, in poco meno di due
anni, il nulla assoluto, accompagnato alla colpevole dissoluzione del mandato
amministrativo per l’incompatibilità del Sindaco. La decantata Cantù sicura
appare sempre più l’eco lontana di uno slogan tanto ripetuto, quanto
oltraggiato.
Una maggioranza che ha subito la
criminalità organizzata, negando alla città un atto di enorme valenza come la
costituzione di parte civile.
Una Lega acefala, che perde pezzi
(Arosio, Maspero, Brianza) e che imbarazza i suoi stessi alleati, ma sempre al
centro del disegno egemonico, unico reale progetto per la città.
Per il resto
(urbanistica, lavori pubblici, ambiente) la città è rimasta al palo in assenza
di progettualità, mentre i servizi sociali, hanno continuato ad essere erogati
sulla falsa riga di indirizzi attuati in precedenza.
L’Amministrazione, colpita per
propria insipienza dall’incompatibilità del Sindaco, dopo aver speso il denaro dei
contribuenti canturini in inutili ed ingiuste azioni legali, ha attuato una
mera gestione amministrativa di piccolo cabotaggio, rinunciando ad attuare
scelte fondamentali per il futuro della città.
Una
condotta, quella della Maggioranza, inaccettabile e paradossale.
3. Colmare il vuoto culturale e
ripartire dai valori
La situazione di Cantù, come
accade per il nostro paese, è drammaticamente diversa dal passato. Oggi le
emergenze sono costituite, in primo luogo, dal progressivo decadimento
culturale e dalla perdita dei valori di riferimento della società civile.
Cantù, una
città un tempo ricca e operosa, oggi fatica a mantenere il proprio ruolo
nell’ambito del distretto di riferimento, mentre le difficoltà quotidiane di
tante famiglie sospinte verso la povertà dalla crisi economica, acuiscono le
sofferenze ed il disagio, oltre ad alimentare la rabbia per le omissioni e i
ritardi della politica.
Occorre
dunque ripartire dai principi fondamentali, dalle libertà, dal rispetto della
legalità per ricreare un nucleo valoriale condiviso che si opponga alle derive
del nazionalismo (ora denominato sovranismo) e all’insensibilità di fronte alle
sofferenze di chi affronta un viaggio della speranza perché sospinto dalla
guerra, dalle privazioni, dalla necessità di sopravvivere.
Occorre avviare un processo che
non parla alla pancia, ma al cuore e al cervello delle persone.
Un processo
che non comporta, in alcun modo, l’accettazione di situazioni di illegalità
diffusa o l’esclusione di chi già vive in povertà ed in una situazione di
disagio: al contrario richiede capacità di comprensione dei fenomeni, di interazione
con le istituzioni, con i gruppi organizzati e con i singoli, fermezza negli
interventi, anche di mediazione culturale ed il superamento delle situazioni di
emergenza creando le condizioni per percorsi di inclusione sociale.
Si deve ripartire dai valori e per
conseguire questo obiettivo fare ricorso alla conoscenza e alle competenze,
strumenti indispensabili per affrontare i gravi problemi socioeconomici
dell’attualità e punti di riferimento ineludibili per avviare un’azione di
risanamento morale, culturale e sociale.
Ecco perché occorre costituire un
insieme aperto di forze politiche, di gruppi, di semplici cittadini che
coltivino il dialogo con tutti coloro che intendono ripartire dai valori
fondamentali e condivisi per costruire una città aperta, attrattiva,
accogliente che persegua la pace e non crei divisioni e conflitti. Una città
che attinga alle culture e alle competenze per tornare a contare nelle scelte
importanti per la comunità di riferimento.
Le forze che hanno risposto a
questo appello, Uniti per Cantù, il Partito Democratico, Art. 1 - Movimento
Progressista democratico di Como, il Partito socialista, intendono dar vita ad
un percorso aperto a tutti coloro che ripartendo dai valori, affrontino il grave
momento politico attuale per riaffermare la forza dei principi declinando, in
termini di cultura e competenza, le azioni per ridare slancio alla Comunità
canturina.
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