mercoledì 21 febbraio 2018

SE LO DICE MIO COGNATO...

Me lo ha detto mio cognato senza giri di parole (stavo per usare “perifrasi”): scrivi post troppo difficili. Datti una regolata. Forse ha ragione e provo a semplificare, ad usare un linguaggio meno pretenzioso e ricercato, senza citazioni (che spingono l’interessato ad usare Wikipedia). Vediamo se ci riesco. Al Comune di Cantù prima il vicesindaco e poi l’assessore all'urbanistica
mi accusano di far spendere soldi al Comune perché, facendo l’avvocato, difendo i miei clienti. Io dico: se sono un avvocato iscritto all'albo e mi occupo di diritto amministrativo per quale motivo dovrei rinunciare ad un incarico che prevede l’impugnazione di atti del Comune di Cantù? Secondo gli amministratori (ed avvocati) canturini dovrei rinunciare. Per quale ragione? Non lo dicono. Citano, però, il fatto che oltre quattro anni fa ero a mia volta assessore del Comune (mi sono dimesso all'inizio del 2014). “Che ci azzecca” diceva un noto personaggio che spesso inciampava nell'italiano, ma che tutti capivano nelle sue colorite espressioni. Assolutamente nulla. Aggiungo: ma l’art. 113 della Costituzione non prevede che contro tutti gli atti della pubblica amministrazione è sempre ammessa la tutela giurisdizionale dei diritti e degli interessi legittimi? La difesa, secondo l’art. 24 della Costituzione, non è un diritto inviolabile in ogni stato o grado del procedimento? Allora mi dicano per quale motivo dovrei compiacere l’autorità o tacciano (non avendo argomenti) a meno che non si voglia insinuare che vi sono alcuni che hanno meno diritti di altri: ma è davvero peccato solo pensarlo. 

venerdì 16 febbraio 2018

CHE CONFUSIONE!

Il vicesindaco di Cantù appare confuso e se ne comprendono le ragioni: il T.A.R. ha sgretolato (un poco) la granitica certezza della maggioranza, tanto da indurla a ricorre al Consiglio di Stato per un provvidenziale puntello ad una struttura (un poco) vacillante. Non bisogna confondere, però i piani o comparare l’incomparabile, come ben sanno le persone assennate: cosa c’entra il diritto di difesa, sancito dall’art. 24 della Costituzione, affidata ad un professionista (ovvero il sottoscritto) e pagata da un privato (l’associazione Assalam) con quanto pagheranno i canturini per difendere la poltrona del sindaco (e della giunta)? In attesa che l’arcano sia svelato, dica, invece, il vicesindaco, per trasparenza, quanto costa ai canturini l’incompatibilità del sindaco, comprendendo, nelle spese di difesa, anche quelle relative al parere rilasciato agli uffici e preliminare all'annullamento (… annullato dal T.A.R.). Incompatibilità già presente all'atto della candidatura e di cui pare che i partiti di maggioranza non fossero edotti.
Nonostante le chiare istruzioni che la Lega pubblica sul suo sito (http://www.leganord.org/phocadownload/elezioni/moduli_utili/ineleggibilita_incompatibilita.pdf). Che anche a Cantù sia giunta la famosa notte in cui tutte le vacche sono nere, come scrisse il Filosofo?



domenica 11 febbraio 2018

IL SINDACO DI CANTU' DECADE?


L’interpretazione che ha dato il quotidiano “La Provincia” sull'incompatibilità del sindaco non mi pare corretta. Partiamo da due presupposti processuali: 1) la sentenza è esecutiva; 2) la sentenza ha effetto ex tunc, ossia l’annullamento ad opera del T.A.R. del provvedimento di autotutela del Comune lo ha eliminato dall'ordinamento da quando è stato emesso (e non dalla data in cui è stata pronunciata la sentenza). La conseguenza è logica ed evidente: attualmente il Sindaco è incompatibile ed essendo decorso il termine per la rimozione della causa di incompatibilità, il Consiglio Comunale può solo dichiararlo decaduto. L’interpretazione logica e sistematica della norma non dà, a mio parere, adito a dubbi. Ove non sia il Consiglio toccherà al Prefetto o al Tribunale ordinario, al quale potrebbe ricorrere ogni elettore.

venerdì 9 febbraio 2018

AROSIO ULTIMO ATTO



Il copione era già scritto. Al Giudice Amministrativo non poteva passare inosservato il repentino annullamento in autotutela dell’appalto. Nessuno ha mai veramente creduto al ripristino della presunta legalità violata. Ed il passaggio del T.A.R è esemplare per chiarezza: “Di fronte a tale scansione temporale e ad una violazione palese delle garanzie di partecipazione, appare arduo sostenere che la questione relativa alla figura del sindaco possa assurgere a mera occasione del procedimento di autotutela, trovando semmai quest’ultimo la propria vera causa nella necessità di rimuovere la situazione di incompatibilità”. Altro che tutela della concorrenza e tariffe potenzialmente inferiori! In realtà emerge un apparato amministrativo piegato alle esigenze personali del sindaco. Davvero un brutto capitolo della storia recente della città.  Ora che la foglia di fico è caduta, riemerge l’incompatibilità mai rimossa, con la conseguente decadenza. La Lega, combattuta una battaglia di retroguardia che getta ombre sul suo operato, ha mostrato il vero volto: quello di un partito che nega i diritti fondamentali, che si erge a difensore di una pretesa razza bianca e che non esita, pur di coprire le sue gravi responsabilità nell’aver candidato un soggetto incompatibile, ad avallare, secondo la sentenza “l’illegittimo esercizio del potere di autotutela … lo sviamento di potere … la palese violazione delle garanzie di partecipazione procedimentale”. Vi è quanto basta per voltare pagina. Quanto prima e definitivamente.