Me lo ha detto mio cognato senza giri di parole (stavo per
usare “perifrasi”): scrivi post troppo difficili. Datti una regolata. Forse ha
ragione e provo a semplificare, ad usare un linguaggio meno pretenzioso e
ricercato, senza citazioni (che spingono l’interessato ad usare Wikipedia).
Vediamo se ci riesco. Al Comune di Cantù prima il vicesindaco e poi l’assessore
all'urbanistica
mi accusano di far spendere soldi al Comune perché, facendo l’avvocato,
difendo i miei clienti. Io dico: se sono un avvocato iscritto all'albo e mi
occupo di diritto amministrativo per quale motivo dovrei rinunciare ad un
incarico che prevede l’impugnazione di atti del Comune di Cantù? Secondo gli amministratori
(ed avvocati) canturini dovrei rinunciare. Per quale ragione? Non lo dicono. Citano,
però, il fatto che oltre quattro anni fa ero a mia volta assessore del Comune
(mi sono dimesso all'inizio del 2014). “Che ci azzecca” diceva un noto
personaggio che spesso inciampava nell'italiano, ma che tutti capivano nelle
sue colorite espressioni. Assolutamente nulla. Aggiungo: ma l’art. 113 della
Costituzione non prevede che contro tutti gli atti della pubblica
amministrazione è sempre ammessa la tutela giurisdizionale dei diritti e degli
interessi legittimi? La difesa, secondo l’art. 24 della Costituzione, non è un
diritto inviolabile in ogni stato o grado del procedimento? Allora mi dicano
per quale motivo dovrei compiacere l’autorità o tacciano (non avendo argomenti)
a meno che non si voglia insinuare che vi sono alcuni che hanno meno diritti di
altri: ma è davvero peccato solo pensarlo.
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