Con il garbo e l’eleganza istituzionali che la contraddistinguono, il Sindaco di Cantù, reintegra, all’ultimo istante (si direbbe in zona Cesarini), nelle sue mansioni l’Assessore all’Ambiente. Antonio Metrangolo, con tutta evidenza, dispone di argomenti molto persuasivi nei confronti della Lega canturina e dopo la “penitenza” autoinflittasi e la temporanea privazione dell’indennità, può tornare in corsa. Trasgredire i provvedimenti della quarantena non è poi così grave per chi ricopre una carica istituzionale: certo, i cittadini dovevano restare a casa, ma secondo la tesi leghista, la regola non vale o non è importante per chi ricopre incarichi rilevanti nella pubblica amministrazione. Dopo mesi di imbarazzante e disarmante silenzio, dopo i tentativi di nascondersi dietro la foglia di fico dell’inammissibilità della mozione, dopo aver raggiunto il punto più basso per un’amministrazione canturina - costringendo le opposizioni ad astenersi per protesta dai lavori del Consiglio Comunali - ecco il capolavoro supremo: senza alcuna preventiva comunicazione ai Consiglieri, con un coup de théâtre degno della comedie italianne (nella quale si recitava a soggetto), il Sindaco inveisce contro le opposizioni, ree di aver osato disturbare il manovratore con un argomento tanto puerile da tenere in scacco la maggioranza per oltre due mesi! Dopo la compiaciuta auto-laudatio in tempi di pandemia (che dimentica il disinteresse dimostrato nei confronti dei destini delle R.S.A. e dell’ospedale cittadino), con un buffetto, ecco l’assoluzione e l’assessore torna in auge! Peccato che la politica sia altro e che l'improvvisazione, nella Lega, regni sovrana.
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