Al Consiglio delle beffe, si sono
discusse anche due convenzioni. La prima riguarda l’esercizio in forma
associata delle funzioni di Polizia Locale con i comuni di Cucciago e Casnate
con Bernate. Abbiamo chiesto di discutere i seguenti punti.
A) I Comuni convenzionati si impegnano a: (…) b. riconoscere al Comandante del Corpo
Intercomunale un’indennità “ad personam” di cui all'art. 110, comma 3, D.Lgs.
n. 267 del 2000, pari ad euro uno ad abitante al 31/12 dell’anno precedente e
rivalutata annualmente in base all’indice ISTAT.
B) La Conferenza dei Sindaci dei Comuni associati elabora direttive ed
indirizzi che dovranno essere attuati dal Comandante del Corpo Intercomunale ed
ha il compito di verificare l’andamento della gestione del servizio in forma
unificata.
C) Per lo svolgimento di tali compiti la Conferenza si riunisce
periodicamente e decide a maggioranza dei suoi componenti. In caso di parità
nella votazione fa fede la posizione assunta dal Sindaco del Comune capofila.
Sono tre articoli della
convenzione approvata dal Consiglio.
Sul punto A) abbiamo chiesto alla
maggioranza di chiarire se al Comandante, in base alla convenzione, sarebbe spettata
un’indennità aggiuntiva di circa € 48.400 (40.000 abitanti per Cantù, 5000 per
Casnate, 3400 per Cucciago). La risposta, francamente, non è stata pertinente.
Secondo la Giunta contribuirebbero solo Casnate e Cucciago (ma ciò non si
desume dalla convenzione). Al contrario la
clausola si riferisce ai comuni convenzionati e dunque a tutti e tre i comuni. Secondo
l’interpretazione letterale (in claris non fit interpretatio) non vi sono dubbi
sul calcolo dell’indennità.
Sui punti B) e C) abbiamo
obiettato che le rilevanti funzioni di indirizzo rischiano di non essere decise
dal Comune capofila (ovvero Cantù). Difatti il Comune di Cantù, pur avendo un
rilevante peso ponderale, considerati territorio e numero di abitanti, potrebbe
essere messa in minoranza da Casnate e Cucciago (ogni Sindaco esprime un voto).
Non solo: pare una beffa il caso di parità, in cui il Sindaco Capofila
prevarrebbe. Se i comuni sono tre, la parità (e dunque la prevalenza di Cantù) quando
mai potrà ricorrere? Naturalmente anche sulla seconda obiezione nessuna
risposta, ma l’assessore alla legalità ha invitato l’opposizione a lavorare in
Commissione (mostrando di avere le idee confuse sulle funzioni del Consiglio
comunale)!
La maggioranza ha
respinto con superficiale arroganza ogni obiezione.
Anche se le ragioni che inducono alla gestione in forma associata
di servizi comunali sono sempre, in astratto, condivisibili, nel concreto la
buona amministrazione, per l’attuazione degli indirizzi, richiede capacità e
competenze che, se assenti, vanificano ogni buon proposito.
Sulla seconda convenzione,
relativa al servizio Appalti, torneremo presto.
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