Non è per celebrare il grande film di Howard Hawks che
scomodiamo un titolo così noto, ma è solo per dare un’indicazione sulla … febbrile
attività amministrativa di questa Giunta, arrivata al capolinea azzoppata e
senza fiato da spendere. Dopo la caduta di Arosio, tanto fragorosa quanto
costosa per i contribuenti canturini, l’Amministrazione di Cantù si è
contraddistinta per iniziative, competenza e progettualità … fuori dal comune!
Basta un breve elenco: 1) non si è costituita parte civile (nonostante il
Sottosegretario Molteni abbia riconosciuto il grave errore); 2) Ha lasciato Pallavolo
e Basket senza strutture non avendo neppure la minima idea che i lavori
pubblici sono inseriti nella programmazione triennale; 3) non ha avuto alcun
ruolo sulla vicenda della Novedratese, lasciando ogni iniziativa ad altri (ad
es. Lentate); 4) ha proposto ad una società per azioni (che persegue il
profitto) un percorso previsto per le ONLUSS (cioè per le Organizzazioni Non
Lucrative di Utilità Sociale) per mantenere il cinema in città; 5) mantiene un
silenzio imbarazzante sulle vicende di Como Acqua, Comodepur e Comune di Como
che potrebbero avere ricadute anche su Cantù; 6) non assume alcun ruolo sul
grave deficit infrastrutturale del canturino (mobilità). Sono solo alcune delle
vicende che connotano la grave inerzia, la mancanza di idee e progetti di una
maggioranza che si prepara alle nuove elezioni. Da ultimo neppure un flebile
cenno all’iniziativa dell’Agenzia del traposto pubblico locale di Como, Lecco e
Varese che esorta la Regione a riqualificare, almeno sino a Cantù, la linea
Como-Lecco, con gli indubitabili vantaggi che la città ne trarrebbe. Ma la
Regione non è governata dal centrodestra? Forse a Cantù il sonno, oltre che
grande è anche lungo. I canturini, però, sono svegli da tempo.
martedì 26 marzo 2019
venerdì 15 marzo 2019
CONTRO L'ODIO LA CULTURA DELLA PACE
I fatti di Christchurch ci colpiscono come lame di spada. In
un luogo di preghiera, in una città che richiama il nome di Cristo, in Nuova
Zelanda, ecco una strage orrenda, figlia dell’odio e della violenza inaudita.
Il Presidente Mattarella riferisce di un segnale d’allarme
gravissimo. Esplicita e senza perifrasi la Presidente del Senato che
giustamente sottolinea la necessità di “estirpare con forza dalla nostra
società i germi dell’odio, dell’intolleranza e del razzismo”.
Perché sappiamo benissimo che la sottocultura dell’odio e
della violenza, del conflitto e della divisione sono frutti avvelenati che minano
in radice la nostra società.
Occorre, allora riflettere sui populismi che sulle paure
elaborano l’idea di conflitti ed invasioni reclamando muri e reciprocità come nella legge del taglione.
Se all’occidente resta un primato è quello dei valori e
delle società aperte da cui occorre ripartire e che non dobbiamo, in alcun modo,
sacrificare sui falsi altari degli “ismi”.
Ripartiamo dalla nostra città.
sabato 2 marzo 2019
CANTU' NON E' NE' VIOLENTA NE' OMERTOSA
Atterriti e attoniti. Per le notizie che ci colpiscono come
schiaffi e che riguardano la nostra città. Prima l’accusa di omertà e la
colpevole assenza dal processo delle istituzioni e poi la violenza di branco su
una minore. La prima reazione, quella di pancia, ci fa provare frustrazione e
rabbia. Non ci sono per le violenze sessuali spiegazioni o giustificazioni:
chiunque le commetta deve risponderne davanti alla legge e dovrà assumersene le conseguenze. Non possiamo permettere che atti così gravi e che si
ripercuotono su chi li ha subiti possano nuovamente accadere. Al di là delle
istituzioni, come cittadini, dobbiamo però avere la consapevolezza che i
problemi sono complessi e che la misura repressiva è solo la doverosa reazione
di ogni ordinamento civile. Occorre fare altro: mobilitare le istituzioni, le agenzie
educative, gli enti, le forze politiche, i gruppi e i singoli cittadini che devono
riappropriarsi della città e dei beni comuni. Devono far sentire la loro
presenza discreta, ma ferma. Dobbiamo pensare ad un progetto che coniughi le tradizioni ed il rispetto con le differenze. Emarginare o nascondere i problemi
sono comportamenti ugualmente colpevoli. Anche generalizzare ed indicare nell'immigrazione
incontrollata la causa di tutti i mali è una pericolosa semplificazione,
soprattutto se proviene da chi, in Lombardia, amministra da trent'anni senza conseguire risultati. Edgardo
Arosio, Sindaco decaduto, aveva affermato che al primo posto nel programma
elettorale del centrodestra ci sarebbe stata la sicurezza. L’idea era la Cantù
Sicura. Nicola Molteni aveva espresso un desiderio «Vorrei che Arosio
diventasse, ovviamente sempre nel rispetto della legge, un sindaco sceriffo».
Sappiamo ciò che è accaduto al Sindaco e sappiamo ora cosa accade alla città.
Voltiamo pagina.
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