Per aver espresso un giudizio negativo nei confronti
di un'imposta ingiusta come l'IMU, facendosi carico di avviare e sostenere ogni
azione che possa condurre alla sua abrogazione, Lavori In Corso viene accusata
di demagogia. Al contrario chi, come il P.D., sbandiera il tema della
“Pedemontana Ferroviaria” come se si trattasse di un'ipotesi realistica ed
utile ai canturini, vorrebbe accreditarsi come un interlocutore serio e
credibile. Ma davvero Pagani crede all'ipotesi di un irrealizzabile quanto
inutile "Diretto Lecco-Cantù-Lugano”? A cominciare dalla locandina
dell'incontro, la fantasia supera la realtà: viene abbinata al titolo l’immagine di un ICE, un treno tedesco da
300Km/h! Inoltre, la proposta di
trasformazione di una linea a binario unico non elettrificata in una a doppio
binario, elettrificata ed infrastrutturata come quella ipotizzata dal progetto
“Pedemontana Ferroviaria” ha costi proibitivi e non è sorretta da concrete
esigenze internazionali di trasporto.
Basti pensare che non si riesce a fare il raddoppio sulla linea internazionale
Como-Monza-Milano che è addirittura la prosecuzione italiana di Alptransit! Agli
svizzeri, del resto, interessa potenziare il tratto Chiasso-Como-Merone non per
il traffico passeggeri, ma per quello merci. Si tratta, evidentemente, di un
inutile libro dei sogni, sorretto unicamente da finalità elettorali. Al
contrario, se volessimo ragionare di ipotesi concrete e utili per la Città,
bastterebbero alcune semplici considerazioni. La linea Como-Cantù-Molteno-Lecco,
prossima al centro della città, è assolutamente sottoutilizzata, mentre, come
tutti sanno, esiste un intenso flusso pendolare (prevalentemente scolastico) che
ogni mattina utilizza autobus sovraffollati o ricorre ai veicoli privati
contribuendo all'intensificazione del traffico. Negli anni corsi ha rischiato,
come noto, la chiusura come “ramo secco”, ma attualmente la Regione, tramite
Trenord, sta inserendo nuovi locomotori diesel ATR115 e ATR125. Basterebbe,
allora, un piano di riqualificazione delle stazioni (attualmente da terzo
mondo), con parcheggi, servizi, integrazione di servizi commerciali e non solo
per rispondere alla priorità dei canturini che non è tanto salire su un treno ad
alta velocità per andare a Lugano, quanto piuttosto quella di prendere un treno
decente, a cadenza intensa, per andare a scuola o al lavoro. Da questo punto di
vista, creando le sinergie con il comune di Como e la Provincia, si potrebbe
rispolverare il progetto giusto, che, sulla carta, c’è già: si chiama MTV 2003,
predisposto dal comune di Como e dal Politecnico di Milano. Prevede, oltre alla
tratte urbane a Como città anche una linea fino nel centro di Cantù, proprio
razionalizzando il transito sui binari “secchi” della linea
Como-Cantù-Molteno-Lecco. Non resta che chiedersi, a questo punto, se la
demogogia non alberghi in altri schieramenti che vorrebbero atteggiarsi a
sussiegosi maestri della (vecchia) politica.
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