Non se se sia stato il caso o l'ingenuità: resta il fatto che Nicola Molteni ha salutato Umberto Bossi al Capolinea. Non poteva esservi una metafora più profetica. Mi riferiscono di pochi militanti e di una cerimonia quasi di commiato. Del resto come poteva essere diversamente? Roma è proprio ladrona...
sabato 28 aprile 2012
giovedì 26 aprile 2012
BERSANI E ALFANO IN RIVA AL LARIO
Viviamo tempi in cui avvengono fatti incredibili. Non sono però incomprensibili. Vado subito al sodo: com'è possibile che Bersani e Alfano, esponenti dell'attuale maggioranza di governo giungano in riva al Lario per sostenere i candidati sindaco impegnati, localmente, su fronti opposti? Chi l'avrebbe mai detto che l'istinto di conservazione avrebbe saldato, sul fronte comune, destra, centro e sinistra? Eppure quando i segretari dei partiti vengono a Como sono pronti a recitare la commedia della diversità, inesistente a livello nazionale. Oggi mi ha colpito l'espressione usata da un amico moderato, disgustato dallo spettacolo indecoroso a cui da tempo assistiamo: occorre reagire con durezza, non è più il tempo di celare, con frasi di convenienza, i nostri giudizi. Come dargli torto?
martedì 17 aprile 2012
GAFFURI, SENZA POLEMICA, SOLO BUON SENSO
Non amo la polemica sterile. Ma deve essere chiaro che era mio desiderio evidenziare che la Pedemontana Ferroviaria non solo avrebbe costi proibitivi, ma, rispetto alla previsione del progetto MTV 2003, non avrebbe alcuna utilità: a che serve il diretto Lecco-Cantù-Lugano? Molto meglio pensare al trasporto locale che inseguire i treni veloci. Quanto poi all'accusa di non aver partecipato all'incontro, mi pare davvero gratuita: non non mi sembra che Luca Gaffuri abbia frequentato gli incontri di Lavori in Corso (che riguardavano temi universali). Del resto il diritto di critica si può esprimere anche sui resoconti che il PD si è sforzato di pubblicare e la proposta di Lavori in Corso, nel merito, rimane la più plausibile.
COALIZIONE CIVICA LAVORI IN CORSO, LA PRESENTAZIONE DEL PROGRAMMA
Comincio con una citazione: “ognuno è il miglior giudice in quello che lo riguarda direttamente, il più qualificato per provvedere ai suoi bisogni particolari” (Toqueville, La democrazia in America). Non abbiamo bisogno di capi, padrini politici o direzioni nazionali per decidere quello che occorre fare a Cantù e nonostante la Regione, la Provincia ed il Comune abbiano avuto la stessa maggioranza non abbiamo visto alcuna sinergia. Noi pensiamo, al contrario, che il potere deve essere diffuso, proprio per evitare quello che è accaduto nel nostro Paese e nella nostra Città. Ci ritroviamo, oggi, per presentare ufficialmente le liste civiche che animano la nostra colazione. Siamo quelli di sempre, con i valori in cui crediamo e con l’idea, oggi più che mai valida, che i partiti hanno contribuito al declino del Paese. La Lega, con i recenti fatti di cronaca che hanno colpito il cuore di un movimento che si proclamava “duro e puro”, ha esaurito la sua forza propulsiva e non è più credibile: con i rimborsi elettorali sono state finanziate le spese personali della famiglia Bossi e le successive epurazioni finiscono per sollevare solo cortine fumogene che non ingannano nessuno. Quegli stessi personaggi che oggi si proclamano convinti protagonisti della “pulizia” interna al partito sino a ieri hanno diligentemente eseguito le direttive del “Capo” senza mai sollevare dubbi sull’impiego dei fondi o sulla candidatura di Renzo Bossi (Maroni, sostenendo il Trota in campagna elettorale, affermava: “un nome una garanzia”). Il PDL ha disatteso ogni patto con i propri elettori: al di là delle grottesche vicende personali di Berlusconi che hanno minato la credibilità del nostro paese, restano promesse di modernizzazione non mantenute, riforme rimaste al palo ed un livello di tassazione ai massimi livelli di sempre. In Lombardia stiamo assistendo allo scandalo della sanità che coinvolge personaggi vicini al Presidente Formigoni. Il PD non è da meno: il senatore Lusi aveva mano libera sui rimborsi elettorali e non sono chiari tutti i passaggi di denaro sottratti alla fiscalità generale per arricchirlo personalmente, per finanziare la fondazione di Rutelli e chissà chi altri. Penati, personaggio di spicco del partito, ed attualmente ancora consigliere regionale del PD, è coinvolto in vicende giudiziarie che vanno dalla concussione, alla corruzione ed al finanziamento illecito ai partiti, oltre ad essere indagato per concorso in corruzione in relazione all'acquisto della Milano-Serravalle. La conclusione è amara e sconcertante: nel momento di massima crisi istituzionale ed economica nazionale i partiti non si sono assunti la responsabilità di affrontare la grave crisi economica, preferendo affidare a Monti i destini del Paese. A Cantù tutti hanno constato quanto deleterio sia stato il mandato amministrativo che giunge a conclusione: la Lega ed il PDL hanno ridotto la nostra città ad uno spazio assediato dal traffico, dalla speculazione edilizia. L’assenza di ogni idea politica non ha consentito il raggiungimento di alcun obiettivo. La città è esausta. Lavori in Corso è pronta, tra le mille difficoltà di un momento così difficile, a farsi avanti, forte dell’idea che tutti siamo coinvolti e che ognuno di noi deve impegnarsi per la sua città. Lo dobbiamo, prima di tutto alle nostre famiglie, ai nostri figli. Alle persone deboli e disagiate che vivono ai margini della società ancora più isolate di prima e senza aiuti. Dobbiamo ridare fiducia ai lavoratori e coraggio agli imprenditori. Dobbiamo rianimare il dibattito politico per fare le scelte giuste con serietà e competenza. Ne va del nostro futuro. Ma non dobbiamo limitarci ad una gestione amministrativa corretta e senza sprechi, che si dedichi alla cura della città e dei suoi abitanti: abbiamo bisogno di affrontare i grandi temi che coinvolgono anche il futuro del Paese: l’imposizione fiscale e l’IMU, il patto di stabilità interna, l’autonomia degli enti locali e l’esigenza di affermare i principi di una società realmente democratica sotto il profilo della partecipazione e delle scelte per il bene comune. Per questo intendiamo avviare una petizione ai sensi dell’art. 50 della Costituzione. L’art. 50 della Carta fondamentale prevede: “Tutti i cittadini possono rivolgere petizioni alle Camere per chiedere provvedimenti legislativi o esporre comuni necessità”. La nostra idea è quella di chiedere al Parlamento l’abrogazione dell’IMU o una sua integrale revisione. Oggi questa imposta, nella sua attuale struttura, costituisce la negazione dell’autonomia. L’aumento del carico fiscale rappresentato dall’IMU agisce in misura inversamente proporzionale al patrimonio ed al reddito. Cioè più si è poveri e maggiore è l’incremento percentuale del peso fiscale. La CGIA di Mestre, oggi divenuta una fonte autorevole, ha fatto alcuni calcoli e la conclusione, apparentemente paradossale, è che i ricchi ci guadagneranno. Per non parlare del patto di stabilità interna che non consente ai comuni di pianificare spese correnti ed in conto capitale. Su questi temi non possiamo restare inerti, ma al contrario, dobbiamo prendere posizione, denunciare le situazioni di ingiustizia ed opporci, nei limiti di quanto l’ordinamento ci consente, a decisioni che riteniamo ingiuste e dannose per il nostro futuro. Crediamoci sino in fondo
venerdì 13 aprile 2012
BOSSI, I SOLDI DEL PARTITO ED IL COMPLOTTO
Dopo Lusi, senatore in quota PD e tesoriere della Margherita, si affaccia alla ribalta della cronaca, Belsito, tesoriere della Lega, già noto per le operazioni finanziarie "africane". Avrebbe pagato i conti (privati) del Capo con i soldi del finanziamento pubblico. Un altro episodio davvero inquietante sulle oscure vicende contabili dei partiti che gestiscono centinaia di milioni di euro "sottratti agli italiani", nonostante il referendum del 1993, con il sotterfugio dei "rimborsi" per le spese elettorali. La Lega, dunque, non si sottrae, come da tempo sosteniamo, ai noti vizi dei partiti "romani" che, secondo l'art. 49 della Costituzione, dovrebbero concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale ma che, al contrario, privi di reale democrazia interna, finiscono per divenire strumenti di concentrazione del potere in poche mani, con le conseguenze narrate nelle cronache giudiziarie. La speranza è che gli elettori capiscano, una volta per tutte, che è giunto il momento di cambiare. Cominciando proprio da Cantù, dove la Lega, che amministra da vent'anni, tenta, con una rattrappita operazione di restyling, di conservare il potere appoggiandosi alle stampelle tarlate di Impronta Civica, maestra di trasformismo locale e della Destra (movimento autenticamente autonomista, federalista, secessionista...). Si torna all'antica idealità: Franza o Spagna ...
IL TRENO DELLA LUNA
Per aver espresso un giudizio negativo nei confronti
di un'imposta ingiusta come l'IMU, facendosi carico di avviare e sostenere ogni
azione che possa condurre alla sua abrogazione, Lavori In Corso viene accusata
di demagogia. Al contrario chi, come il P.D., sbandiera il tema della
“Pedemontana Ferroviaria” come se si trattasse di un'ipotesi realistica ed
utile ai canturini, vorrebbe accreditarsi come un interlocutore serio e
credibile. Ma davvero Pagani crede all'ipotesi di un irrealizzabile quanto
inutile "Diretto Lecco-Cantù-Lugano”? A cominciare dalla locandina
dell'incontro, la fantasia supera la realtà: viene abbinata al titolo l’immagine di un ICE, un treno tedesco da
300Km/h! Inoltre, la proposta di
trasformazione di una linea a binario unico non elettrificata in una a doppio
binario, elettrificata ed infrastrutturata come quella ipotizzata dal progetto
“Pedemontana Ferroviaria” ha costi proibitivi e non è sorretta da concrete
esigenze internazionali di trasporto.
Basti pensare che non si riesce a fare il raddoppio sulla linea internazionale
Como-Monza-Milano che è addirittura la prosecuzione italiana di Alptransit! Agli
svizzeri, del resto, interessa potenziare il tratto Chiasso-Como-Merone non per
il traffico passeggeri, ma per quello merci. Si tratta, evidentemente, di un
inutile libro dei sogni, sorretto unicamente da finalità elettorali. Al
contrario, se volessimo ragionare di ipotesi concrete e utili per la Città,
bastterebbero alcune semplici considerazioni. La linea Como-Cantù-Molteno-Lecco,
prossima al centro della città, è assolutamente sottoutilizzata, mentre, come
tutti sanno, esiste un intenso flusso pendolare (prevalentemente scolastico) che
ogni mattina utilizza autobus sovraffollati o ricorre ai veicoli privati
contribuendo all'intensificazione del traffico. Negli anni corsi ha rischiato,
come noto, la chiusura come “ramo secco”, ma attualmente la Regione, tramite
Trenord, sta inserendo nuovi locomotori diesel ATR115 e ATR125. Basterebbe,
allora, un piano di riqualificazione delle stazioni (attualmente da terzo
mondo), con parcheggi, servizi, integrazione di servizi commerciali e non solo
per rispondere alla priorità dei canturini che non è tanto salire su un treno ad
alta velocità per andare a Lugano, quanto piuttosto quella di prendere un treno
decente, a cadenza intensa, per andare a scuola o al lavoro. Da questo punto di
vista, creando le sinergie con il comune di Como e la Provincia, si potrebbe
rispolverare il progetto giusto, che, sulla carta, c’è già: si chiama MTV 2003,
predisposto dal comune di Como e dal Politecnico di Milano. Prevede, oltre alla
tratte urbane a Como città anche una linea fino nel centro di Cantù, proprio
razionalizzando il transito sui binari “secchi” della linea
Como-Cantù-Molteno-Lecco. Non resta che chiedersi, a questo punto, se la
demogogia non alberghi in altri schieramenti che vorrebbero atteggiarsi a
sussiegosi maestri della (vecchia) politica.
Iscriviti a:
Post (Atom)