L’on. Molteni l’ha detto: trova moralmente riprovevole la
condotta dei consiglieri che hanno abbandonato il Carroccio in corsa. Il salto
della quaglia è intollerabile. La ragione la spiega, però, Valeriano Maspero,
contribuendo ad allargare le vistose crepe nel muro della Lega cittadina: manca la
condivisione nelle scelte, persino tra consiglieri leghisti. Significa, come
avevamo già affermato a più riprese, che le decisioni sono prerogativa di pochi
(o forse di uno solo). Si consolino i consiglieri transfughi: da
tempo, dall’opposizione, lamentiamo lo svilimento delle Commissioni (con qualche
rara eccezione) e soprattutto del Consiglio Comunale, divenuto per i leghisti solo un ostacolo burocratico. Non volevano discutere in Consiglio neppure la
vicenda, tutta politica, dell’assessore Metrangolo, salvato sul filo di lana,
dopo mesi di inspiegabile graticola. L’arcano resta irrisolto: erano, nel
frattempo, cambiati i rapporti di forza o gli argomenti da spendere? Ora, però,
l’on. Molteni è avvertito. Chi cambia casa dice di averlo fatto per una ragione precisa: svolgere il ruolo per cui è chiamato in Consiglio comunale consapevolmente, partecipando alle scelte. Forse non è più il tempo in cui, come nel romanzo
di Gavino Ledda, il padre era anche padrone.
mercoledì 16 dicembre 2020
martedì 1 dicembre 2020
L’INUTILE MOZIONE
L’abulia del centrodestra canturino è ora certificata dal
Consiglio Comunale. Con delle giustificazioni meno che puerili: la necessità di
approfondimenti a distanza di alcuni mesi di assoluta inerzia. Un unico breve
lampo - solo illustrativo - in Commissione urbanistica, questi sarebbero i
passaggi amministrativi visibili. Oltre ai due incontri in Provincia il cui
esito, al Consiglio, non è mai stato riferito. La mozione, di assoluto buon
senso, presentata dal gruppo consiliare P.D.- Unire Cantù e Cantù con Noi, a
distanza di un mese dalla sua presentazione, è stata respinta da una
maggioranza irresoluta, neppure in grado di percepire l’unica soluzione
percorribile, che coniuga le ragioni dell’economia con quelle della
preservazione e promozione dell’ambiente. Restiamo dunque in attesa di altri
che indichino le soluzioni per Cantù: non importa quale sia il prezzo, in
termini ambientali, da pagare.
Iscriviti a:
Post (Atom)