sabato 29 giugno 2019

LUCI ED OMBRE


Nella vicenda della Sea Watch vi sono luci ed ombre che inquietano. Prima la luce: 42 persone sono state tratte in salvo. Il diritto alla vita, sancito dall'art. 3 della dichiarazione dei diritti dell’uomo, ha miracolosamente conservato il primato. Il resto sono ombre inquiete. In primo luogo perché per garantire il diritto alla vita il capitano della Sea Watch ha dovuto violare un ordine folle dato dall'Autorità che impediva, senza alcuna ragione plausibile, lo sbarco di persone in pericolo di vita. In secondo luogo in quanto l’incostituzionale decreto Salvini bis, nel silenzio generale e sino a quando avrà vigenza, consentirà un’aberrazione giuridica, lasciando al Ministro dell’Interno un arbitrio tale da consentire la violazione dei diritti fondamentali. Vorrei sottolineare che non stiamo parlando di immigrazione, sulla quale possiamo avere punti di vista differenti, ma del diritto alla vita. In terzo luogo, la presenza di parlamentari italiani sulla nave: i deputati ed i senatori hanno anche prerogative di controllo, ma devono svolgerle con gli strumenti propri delle interrogazioni (anche urgenti), delle interpellanze e delle mozioni. Che senso ha salire sulla nave quando le vere, frontali battaglie per il diritto alla vita devono svolgersi nei corretti contesti istituzionali e politici? La passerella sui media valeva davvero il vantaggio concesso al truce Ministro dell’Interno che, ancora una volta, devia il colpo parlando di immigrazione, quando il tema è il diritto alla vita? Sull'immigrazione vogliamo invece ricordare a lui e ai suoi sodali di Governo che hanno contribuito ad affossare (con i paesi di Visegrad) la modifica al regolamento di Dublino? Si deve sottolineare che si trattava di un provvedimento favorevole all'Italia in quanto prevedeva, in sostituzione del principio di assegnazione al paese di primo approdo dei migranti, il diverso criterio di assegnazione in base a P.I.L. e popolazione dei paesi U.E. Non permettiamo a questa Lega di ergersi a paladina dell’Italia nella lotta all'immigrazione quando, contro l’interesse nazionale, ha voluto che il regolamento di Dublino restasse immutato, lasciando l’Italia in balia di regole ingiuste.

martedì 4 giugno 2019

A PARTE IL SOLE, NULLA DI NUOVO


Ad oltre una settimana dalle elezioni la maggioranza non sa ancora che pesci pigliare. Formare una giunta pare una fatica inenarrabile. Il Sindaco, per distrarsi dai pressanti tavoli incrociati di chi pretende poltrone non in forza di competenze o di professionalità maturate, ma di voti raccolti come le messi, torna alla folla e per esprimere gli indirizzi politico-amministrativi, attende il responso del mercato di Vighizzolo: le suggeriamo di visitare altri luoghi ameni come piazza Garibaldi o i dintorni di Corso Europa. La città ha scelto e attende quelle misure promesse per liberarla dall'assedio del traffico, dalle opere inconcluse, dalle improvvisazioni che impediscono agli alunni diversamente abili di avere gli insegnanti sino alla conclusione dell’anno scolastico o alle società sportive di avere le palestre per proseguire l’attività agonistica. Nel frattempo, la stampa locale a Como rulla il tamburo battente e a Cantù suona la mazurca. Continua l’idillio, ma presto il duro richiamo alla realtà (e alle responsabilità) farà comprendere che la festa è finita. Occorre rimboccarsi le maniche per la nostra dolente città: noi siamo (ed eravamo) pronti, nel rispetto del ruolo, a dare il nostro contributo. La maggioranza non è pervenuta.