“Infine non può sottacersi che costituisce dato obiettivo, che
l’appellante tenta inutilmente di svalutare, la circostanza che l’avvio del
procedimento di riesame della procedura di aggiudicazione sia temporalmente
coinciso con il dibattito consiliare sulla causa di incompatibilità in cui
versava il Sindaco e l’ulteriore circostanza che i ristrettissimi termini concessi
alla affidataria del servizio di cui si discute per presentare osservazioni e
controdeduzioni coincidano con il termine dei dieci giorni di cui all’art. 69,
comma 2, del D. Lgs. n. 267 del 2000 per eliminare la causa di incompatibilità”.
Rimane questo il passaggio più inquietante della sentenza del
Consiglio di Stato che nel ribadire l'eccesso di potere per sviamento mette in luce, per
confermarla, la singolare coincidenza dell’annullamento dell’aggiudicazione
dell’appalto con l’incompatibilità del Sindaco.
La Lega, nel vano tentativo di evitare il naufragio, non ha esitato ad
avallare una tesi insostenibile: l’illegittimità dell’appalto. Ora che anche il responso della Magistratura è
incontestabile, i cittadini canturini saranno chiamati non solo a versare le
spese legali (avendo già sostenuto le spese di difesa del Comune) ma anche a
risarcire i danni all'appaltatore illegittimamente pretermesso.
Il conto rischia di divenire davvero salato.
Ma al di là delle responsabilità amministrative ed erariali, ora è
chiara la grave responsabilità politica della Lega e del neo-sottosegretario all’Interno,
Nicola Molteni che ha sostenuto l’azione della Maggioranza.
Un monito che gli elettori non potranno non cogliere.
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