giovedì 19 gennaio 2017

CANTU' CITTA' APERTA

Non è il richiamo alla cinematografia del neorealismo italiano che mi induce alla citazione contenuta nel titolo: si tratta piuttosto di un richiamo allo spirito dei canturini, sempre rivolto verso il milanese e verso le qualità riconosciute che il capoluogo di regione sempre ci ispira: non solo sotto il profilo economico, ma anche per gli aspetti morali e spirituali della diocesi cui la città appartiene. Essere aperti significa avere la capacità per comprendere le nuove problematiche che la complessità ci pone, adattando le risposte a seconda delle necessità contingenti, senza però perdere i riferimenti valoriali. Il governo della città non significa solo sostituire le lampadine con i led o asfaltare le strade (interventi comunque importanti), ma vuol dire riscoprire i valori della partecipazione nelle scelte, secondo un principio di sussidiarietà: perché alle opere di arredo o di manutenzione che riguardano un singolo quartiere deve provvedere la Giunta quando è possibile che l’assemblea, strumento di cui la nostra maggioranza ha dotato l’amministrazione, decida con maggiore cognizione di causa? Essere aperti vuol dire riconoscere che il molteplice non ha risposte univoche e che le decisioni importanti sono il frutto di processi, anche travagliati, in cui la comunità si interroga sulla risposta migliore per affrontare i problemi imposti dai tempi. Alle chiusure sono preferibili le aperture, anche di credito: è in gioco il nostro futuro.

Nessun commento:

Posta un commento