Non è piacevole stare in fila. Ma, per paradosso, oggi ero particolarmente felice di vedere così tante persone davanti a me in attesa di visitare la chiesa di Santa Maria, un piccolo gioiello di Cantù. Grazie al FAI, all'arch. Carlo Marelli e a Francesco Pavesi (con il prezioso aiuto di Maurizio Tagliabue e Franco Chiarolla) sono finalmente riuscito a cogliere, dalla cupola di Santa Maria, una straordinaria visione d'insieme, da oltre trenta metri d'altezza, di una chiesa di un barocco inusuale, caratterizzato da simboli e geometrie lontani dagli eccessi fastosi a cui notoriamente quello stile rimanda. Una perla. E così è stato per la visita successiva Sant'Ambrogio, che già conoscevo, fastosa, spettacolare e decadente, meraviglioso sfondo della ritrovata Selettiva, curata da Tiziano Casartelli. Cantù conserva gioielli che raccontano una storia preziosa ed originale da riscoprire e da cui ripartire.
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