Un consigliere comunale della minoranza, a Cantù, in occasione dell'approvazione del Piano per l'eliminazione delle barriere architettoniche, nello scorso mese di dicembre, ha parlato di libro delle favole affermandosi d'accordo con le intenzioni espresse nel piano, ma assai dubbioso sulla sua pratica attuazione. Forse è bene partire proprio dal piano che la città di Cantù ha finalmente deciso di approvare, con la previsione di investire, con una programmazione accorta, secondo scale di priorità individuate, parte dei proventi che l'Amministrazione introita per gli interventi edilizi. Ma non si tratta solo di programmare gli interventi per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici pubblici. Si è scelto di promuovere anche le iniziative dei privati, prevedendo degli incentivi per chi decide, nei luoghi privati aperti al pubblico, di garantirne l'accessibilità. E' una battaglia di civiltà in favore non solo di una categoria di cittadini svantaggiati, ma per tutti. La città, per definizione, è di tutti, senza esclusioni e le esclusioni colpiscono l'intero tessuto sociale che non deve, in alcun modo, privarsi di alcuni cittadini per l'esistenza di impedimenti fisici che non consentono la fruizione collettiva. L'approvazione del piano, di per sé, è una grande vittoria nella battaglia di civiltà per l'affermazione del diritto all'inclusione sociale. Ma sono sicuro, per smentire quel consigliere, che a Cantù non ci fermeremo alla sola approvazione del piano. C'è un piccolo grande uomo di grande sensibilità e tenacia di cui Lavori in Corso è fieramente orgogliosa: Aldo Stoppani. Aldo non è solo un consigliere comunale attento e disinteressato: è molto di più. Sta dedicando tutto il suo impegno alla città ed il piano è il frutto della sua dedizione e del suo pungolo continuo. Con Aldo le favole (o meglio le fiabe) siamo certi si tradurranno in realtà. Grazie Aldo, da tutti noi.
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