Chi fa politica, ad ogni
livello, a partire da quello locale, si assume delle responsabilità. Può
capitare che la vis polemica possa indurre taluni ad affermazioni sopra le
righe. Altri, ritenendo lecita ogni critica, anche personale, arrivano all’offesa.
Non mancano, purtroppo, gli insulti. C’è però un limite insuperabile: la norma
giuridica. Non si tratta di un’astratta linea di confine, ma di una regola di convivenza:
norme di relazione e di azione che disciplinano l’agire dei cittadini e delle amministrazioni.
L’insulto, in astratto è un fatto di reato, perseguibile a querela della
persona offesa. L’agire delle amministrazioni pubbliche deve rispettare il
principio di legalità. A fronte della violazione di norme che disciplinano un’attività
regolamentata, come ad esempio quella edilizia, l’amministrazione non può che
tenere un’unica condotta: reprimere l’abuso. Il potere di vigilanza, sempre
nello specifico ambito edilizio, impone agli organi preposti (e non si tratta
di quelli che esprimono l’indirizzo politico-amministrativo come il Sindaco, la
Giunta o il Consiglio) di avviare il procedimento sanzionatorio a seguito di
una denuncia. Non vi sono opzioni alternative o scelte che possano essere
dettate dal tanto abusato buon senso. Ecco la ragione per cui è assolutamente
inaccettabile l’inutile vociare di quegli esponenti del P.D. che, a fronte di responsabilità
proprie ed evidenti di chi avrebbe agito nell’illegalità, vorrebbero ascrivere
alla maggioranza che amministra la città colpe inesistenti sulla vicenda del parco del Bersagliere. Lic e C.R. non hanno, in alcun modo, determinato la situazione
attuale. Al contrario: questa Maggioranza, accogliendo le osservazioni
presentate dal partito democratico, ha riconosciuto nel Piano di Governo del
Territorio, con grande senso di responsabilità, la vocazione del comparto,
prevedendo la destinazione a servizi di interesse generale. Per poi essere
ripagati con la cattiva moneta delle gratuite illazioni, strumentali a polemiche
sterili e di bassa lega. A Cantù abbiamo bisogno di elevare il livello della
politica, nell'interesse della città e nella consapevolezza (che la maggioranza
ha dimostrato di avere) che l’ordinamento non segue il barometro o le inaccettabili
baruffe chiozzotte di chi non vuole assumersi le proprie responsabilità lanciando inutili proclami.
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