venerdì 8 maggio 2015

IL MIO RUOLO DI ASSESSORE, L'IMPEGNO ASSUNTO E LE RAGIONI DELLE MIE DIMISSIONI.

Dal Congresso di Lavori In Corso. Seconda parte.
Vinte le elezioni toccava, dunque, a noi tutti dimostrare di essere capaci di attuare quei principi che ci avevano sostenuto nei lunghi anni di opposizione in cui le amministrazioni di Lega e PDL che si erano succedute avevano, purtroppo per la nostra città, dato prova di incapacità amministrativa, di sperpero di denaro pubblico e di grave immobilismo. Inutile citare la sequenza dei gravi errori commessi che non hanno consentito a Cantù di svolgere quell'importante ruolo di polo di riferimento per il contesto territoriale che le spetta. Ho accettato deleghe molto gravose (Urbanistica, Ambiente, Lavori Pubblici, Trasporti e Viabilità) con spirito di servizio e con l’unico pensiero di dimostrare che, sia pure con tutte le difficoltà dovute alla pesante eredità del passato, era possibile perseguire quegli obiettivi che ci eravamo riproposti: dare finalmente un Piano di Governo del Territorio rispondente alle esigenze di contenimento del consumo di suolo perseguendo, nel contempo, finalità di rinnovamento del patrimonio edilizio esistente e di tutela e promozione ambientale, con l’ambizione di riportare sul tavolo regionale il tema del parco della Brughiera. Era, inoltre, indispensabile dare prova di un grande senso di responsabilità nell’affrontare la delicata e complicata questione del Palasport. Molti erano ancora i nodi da sciogliere ed era necessario rispettare la convenzione sottoscritta dalla passata Amministrazione. Ricorderete le questioni ancora aperte con i confinanti, l’autorizzazione provinciale per la captazione dell’acqua e altre temi irrisolti. Sotto il profilo ambientale occorreva preparare il nuovo bando per la raccolta dei rifiuti cercando di ottenere condizioni migliori che consentissero anche una riorganizzazione delle modalità di esplicazione del servizio. Per il trasporto pubblico locale bisognava porre termine alle corse delle linee esistenti con un numero di utenti talmente basso da non giustificarle. Nel corso dei venti mesi in cui ho svolto il mio ruolo di assessore ho cercato di dare il mio contributo per la soluzione di problematiche davvero complesse, cercando di contemperare l’azione amministrativa con la carenza strutturali di risorse, imposta da una politica nazionale miope ed ostile ai temi dell’autonomia locale.
Avevamo deciso di revocare il P.G.T. appena adottato dalla precedente maggioranza perché non rispondeva, in alcun modo, ai principi ed ai criteri che ci eravamo dati. In tempi ristrettissimi, imposti dalla legge regionale, siamo riusciti ad istituire l’Ufficio di piano, composto dai dipendenti del Comune, e ad adottare ed approvare lo strumento urbanistico. Quello che le passate amministrazioni non avevano fatto in sette anni, spendendo oltre un milione di euro, noi siamo riusciti a farlo in solo venti mesi, senza gravare le casse comunali. Peraltro il contenuto del piano è innovativo e va nel senso della semplificazione, con un occhio particolare alla tutela di ampie zone destinate, in passato, alla pianificazione e tornate alla fruibilità collettiva, con una attenzione particolare al riuso e alla rigenerazione urbana.
I pochissimi ricorsi in sede giurisdizionale confermano la bontà delle scelte intraprese.
Per il Palasport abbiamo lealmente sostenuto l’operatore impegnato nella realizzazione del Project financing, almeno sino a quando è stato possibile, rispettando le obbligazioni contrattuali assunte.
Per ragioni che non sono in alcun modo ascrivibili al nostro operato, l’esecuzione dell’opera si è arrestata definitivamente, costringendo l’Amministrazione comunale ad adottare gli ineludibili provvedimenti di risoluzione del contratto, per poi affrontare, ex novo, l’annosa problematica della sospirata casa della Pallacanestro Cantù.
Sul fronte del trasporto pubblico locale abbiamo proposto, con successo crescente, ad ASF, soggetto gestore, l’istituzione del servizio a chiamata, denominato, come sapete, BUS TU che ha consentito di razionalizzare, in base al flusso dei viaggiatori, le corse di un veicolo di piccole dimensione, più adatto ad attraversare la città in sicurezza. Si tratta di un servizio fortemente innovativo che segna un’importante discontinuità ed un indiscutibile progresso verso forme sostenibili e più rispondenti alle esigenze di una moderna mobilità urbana.
Sotto il profilo della tutela e della promozione ambientale abbiamo, con il Comitato per il Parco della Brughiera Briantea, dato sostanziale sostegno ed avvio al progetto per la costituzione, con legge regionale, del parco. Allo stato il progetto sembra concretizzarsi con l’estensione del parco delle Groane, creando i presupposti per una vasta area di tutela ambientale le cui finalità devono essere ancorate alla promozione ed allo sviluppo del nostro territorio, con la valorizzazione dei beni ambientali e culturali, patrimonio inestimabile anche della nostra comunità di riferimento (complesso monumentale di Galliano, Cascina Santa Naga e ambito delle cascine)
Nei miei venti mesi di esperienza amministrativa ho conosciuto ed apprezzato le professionalità che operano all'interno dell’Amministrazione comunale: con i dipendenti abbiamo conseguiti importanti obiettivi che dimostrano quanto sia importante valorizzare le strutture e le risorse interne per coinvolgerle nelle finalità che ci ripromettiamo nello svolgimento dell’azione amministrativa.
Devo ora giungere al passo più delicato. Chiarire, definitivamente, le ragioni per cui ho ritenuto necessario non concludere l’impegno che mi ero assunto con la nomina ad Assessore. La scelta è stata, per me assai dolorosa, ma inevitabile. Da tempo, come è noto, non condividevo modalità di esternazione non concordate, sulle problematiche interne ed esterne all'Amministrazione. Non condividevo neppure taluni atteggiamenti con toni inutilmente duri, volti più a demolire che a costruire, con prese di posizione nette, anche laddove le questioni non erano ancora chiare nei dettagli.
Mancava, a volte, il coinvolgimento sui temi generali e locali e neppure gli obiettivi di molte sortite sui media erano chiari. Non condividevo e non condivido un atteggiamento presupponente, a volte sprezzante, con la pronuncia di inutili e semplicistiche sentenze non necessarie, né richieste, ma che rischiavano (e rischiano) di compromettere i processi in atto ed il conseguimento delle finalità proprie della gestione amministrativa a cui siamo, in primo luogo, chiamati. Ho comunicato, in più occasioni, anche in assemblea, il mio malessere e pur avendone avuto il sostegno, la situazione non è mutata.

Ho dovuto, pertanto e mio malgrado, prendere atto che non esistevano più le condizioni per proseguire il mio lavoro all'interno della Giunta ed ho comunicato le mie dimissioni.

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