Se c'è un'immagine che rappresenta la
nostra città, quell'immagine è di Don Lino Cerutti. Don Lino, uomo di Chiesa esemplare, generoso e legato alla
nostra città. Vicino agli umili e alle persone ai margini della
società. Un canturino esemplare al quale auguriamo, di cuore, una
pronta guarigione.
Al contrario Borghezio è totalmente estraneo alla Cantù che conosco da quando sono nato. Personaggi come Borghezio
evocano esclusivamente, in visioni apocalittiche, chiusure e scontri di
civiltà, contribuendo ad alimentare la xenofobia, l'odio, la
contrapposizione. Sproloquia senza neppure essere informato che il
referendum dipende esclusivamente dai suoi uomini: il Comune di Cantù
ha messo a disposizione della città strumenti di democrazia diretta
più accessibili. Se oggi il referendum non si svolge è solo perché
la Lega tema di misurarsi con esso. Le firme, infatti, per volontà
della Lega, non sono state raccolte con le modalità previste dal
regolamento comunale.
Ci sono due visioni: l'una concreta e
pragmatica, pronta ad ascoltare l'altro, concedendo spazi per la
preghiera anche se si tratta di una religione diversa dalla
cattolica; l'altra prevede, il divieto, la contrapposizione ed il
rifiuto, anche solo di percepire, che gli altri, i migranti, sono già tra noi, vivono,
lavorano e contribuiscono al benessere della nostra comunità.
Naturalmente i criminali, i terroristi,
gli integralisti e coloro che non rispetto le leggi della comunità
non sono tra loro. La Lega finge di non saperlo.
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