Il Circolo di Cantù del partito
Democratico accusa la Maggioranza di essere come Pinocchio. In
sostanza sullo strumento urbanistico adottato diremmo bugie. Per la
verità la similitudine non è appropriata (oltre che
terminologicamente abusata dalla Lega) e si riferisce ad un
personaggio che, seppure tra errori e marachelle, raggiunge il suo
obbiettivo: diventare un bambino in carne ed ossa. Per continuare la
parafrasi letteraria dovremo, invece, sulla scorta di atti e
documenti ufficiali, pensare al circolo di Cantù del P.D. come ad
una sorta di dottor Jekyll/mister Hyde. Sino all'adozione (sulla
quale il P.D. si è astenuto) il piano aveva contenuti positivi ed
era perfettibile; dopo l'adozione, improvvisamente è divenuto uno
strumento demoniaco. Come il celebre personaggio di Stevenson,
assistiamo all'inesplicabile trasformazione di chi, sino a pochi mesi
fa, affermava il contrario di quanto sostiene oggi. Francamento non
mi interessa la ricerca delle cause del tardivo mutamento:
probabilmente è sterile e strumentale opposizione fine a se stessa,
in barba alle enunciazione di principio sui contributi al bene della
città. Quello che però tutti i cittadini devono sapere è che se
avesse amministrato il circolo di Cantù del P.D. oggi assisteremmo
ad un'autentica ed incontrollata colata di cemento sulla città. Lo
dicono i verbali del Consiglio comunale: il consigliere Antonio
Pagani ha affermato che avrebbe preferito approvare il P.G.T.
della precedente maggioranza, evitandone la revoca. Poiché il P.D.
canturino era pronto a governare (come viene spesso ricordato in
Consiglio), la conseguenza sarebbe stata un incremento del consumo di
suolo di circa 170.000 metri quadrati (senza contare il consumo nel
consolidato urbano) rispetto ai 29.000 metri quadrati (pari allo 0,25
%) di nuovo consumo del piano attualmente adottato. Solo un ingenuo
potrebbe credere alle affermazioni del consigliere secondo cui si
sarebbe potuto cambiare l'impianto del piano con l'esame delle
osservazioni che, nel 95 % dei casi, chiedono un incremento del
consumo di suolo. La verità emerge evidente. Ed allora, Solo
impiegando l'anatomopatologia all'urbanistica, operando alcune
dissezioni e confrontando strumenti non paragonabili si ottengono
numeri parziali su cui costruire termini di raffronto improponibili.
Dimentica, però, il P.D. canturino che il piano, assoggettato alla
valutazione ambientale strategica, ha superato la verifica di
compatibilità della Provincia ed ottenuto il parere positivo della
Regione. Gli Enti sovraordinati sul piano ambientale e paesistico
hanno espresso un parere di confomità agli strumenti provinciale e
regionale. Questi sono gli atti e i fatti manifesti.
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