Un consiglio comunale che non ti aspetti, dopo anni di deserto.
Una sala molto gremita da famiglie che hanno sottolineato, con la loro
partecipazione, l’importanza dei diritti sui quali sono costruite le fondamenta
della nostra civiltà. La libertà religiosa, ma anche il diritto di associarsi e
di sentirsi parte della propria comunità in sintonia con la città in cui si
vive. Gli interventi che si sono susseguiti dal punto di vista politico, giuridico,
sociologico hanno sottolineato l’importanza del dialogo e di soluzioni di buon
senso che, riconoscendo a ciascun individuo i diritti inviolabili anche “nelle
formazioni sociali ove si svolge la sua personalità”, consentano una pacifica
convivenza con “l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica,
economica e sociale” come è stato ricordato citando l’art. 2 della
Costituzione. Non vi è stato alcun riferimento al contenzioso che investe l’amministrazione
comunale se non con il garbato invito di Salma e Malek, per conto di Assalam al
dialogo per trovare una soluzione alla necessità dei luoghi di culto. Fuori contesto e fuori tema, invece, l'irritato intervento dalla Sindaca che, nonostante il tema della serata fosse
la libertà religiosa, si è riferita esclusivamente alle cause in corso richiamando
alcune sentenze, ma omettendo il riferimento ad altre (tra cui quelle della Corte
costituzionale) con attacchi personali e gratuiti alla mia persona che non
resteranno privi di conseguenze. L'unica nota stonata.
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