Qual è il
senso di un Consiglio dei ministri convocato a Cutro? La verità è, come tutti
comprendono, che non ha alcun senso: la vicinanza e l’empatia del popolo
italiano per l’immane tragedia l’ha espressa un grande Capo dello Stato con la
sua silenziosa presenza di fronte alle decine di bare di vittime innocenti. La
convocazione della Presidente del Consiglio è solo mediatica, per tentare di
sopire quella grave sensazione di insensibilità rispetto alle umane sofferenza
che ha mostrato il Governo. Un Consiglio che ha partorito facili misure
populiste (la guerra in ogni parte del mondo agli scafisti, unici responsabili dell’“incomprensibile”
fenomeno migratorio) e l’apertura alle braccia e non alle persone. Ancora un’occasione
persa per prendere atto che l’immigrazione, ormai da decenni, non è un
emergenza, ma un fenomeno strutturale che richiede studi, approfondimenti, monitoraggi,
misure organizzative che separino l’accoglienza dai flussi migratori per
ragioni economiche e la creazione di un’agenzia per l’immigrazione. Trent’anni
di reclusione agli scafisti e più braccia per l’agricoltura: a questo è servito
il Consiglio dei ministri a Cutro, mentre le sirene delle scorte risuonano in
lontananza.
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