Bizzozero
sarà pure esuberante, ma nella vicenda del CPT ha ragione da vendere. Davvero
non si capisce come i soci del Consorzio (che ha cessato ormai ogni funzione
utile) possano continuare a nominare consiglieri d’amministrazione senza
rendersi conto che è indispensabile la liquidazione. Se poi è vero che il
Consorzio vanta un credito rilevante nei confronti di SPT e gli amministratori
che si sono succeduti sino ad oggi non hanno avviato alcuna azione volta al suo
recupero, credo che il Comune di Cantù, nella sua qualità di azionista dovrebbe
valutare l’ipotesi di avviare un’azione di responsabilità (oltre che
sollecitare quella di conto). Insomma basta con i giochetti e con i distinguo
dietro i quali si cela (come la foglia di fico) la sola volontà di perpetuare un
ente inutile. È arrivato il momento di assumersi le proprie responsabilità:
Certo non nella direzione mostrata dal Sindaco di Figino che, non avendo alcun
argomento da spendere per i suoi goffi (quanto inefficaci) tentativi di
distinguo, coinvolge, inopportunamente (e del tutto del tutto gratuitamente) Massimo
di Domenico, Presidente di Canturina Servizi. Massimo di Domenico, come ben sa
il Sindaco di Figino, è una persona competente e particolarmente qualificata
per ricoprire il ruolo affidatogli, nel rispetto dei principi e dei criteri
stabiliti dal Consiglio comunale di Cantù. Ben avrebbe potuto (e dovuto in
forza dei titoli posseduti) svolgere anche il ruolo di amministratore della Sud
Seveso Servizi. Solo per rispetto degli altri soci (che dovrebbe essere
reciproco) Cantù ha consentito la nomina di altro soggetto. Soccorre una voce proverbiale:
un bel tacer non fu mai scritto.
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