Il tempo delle messi è prossimo. Nella politica nazionale, per alcuni, il raccolto non pare particolarmente favorevole, per altri, che parlano esclusivamente alla pancia della gente, sembra un momento propizio. Non occorre scomodare i nomi dei leader o dei partiti (o del simulacro che ne resta) per intendersi. Per la politica locale, invece, più che le spigolature mi pare necessario evidenziare alcuni spigoli vivi che segnano anche la vita della nostra civica. Due sono gli argomenti, cui accenno brevemente: il discorso del Sindaco in occasione del 2 giugno, di cui la stampa locale riporta alcuni stralci e il palazzetto dello sport. Sul primo, dopo aver difeso Bizzozero in occasione della polemica sulla Procantù, quando le sue parole potevano essere male intese, mi sento, ora, piuttosto imbarazzato. La mia origine è meridionale e la visione manichea, semplicistica e disarmante per l'assenza di analisi storiche e sociologiche, attribuita al primo cittadino (il Nord è progresso, il sud è conservazione), mette in cattiva luce la nostra civica. Lo dico da semplice militante: credo che Claudio Bizzozero sia ben oltre i principi fondanti di Lavoro in Corso e stia cavalcando terreni inesplorati che lo avvicinano a chi, non coltivando la ragione, parla solo ed esclusivamente alla pancia, riproponendo il mantra (mai sopito) del parassitismo centralista. Mi pare che i nostri obiettivi siano ben più alti e significativi. Sul palazzetto dello sport ritengo opportuno chiarire che l'Assemblea di maggioranza non si è ancora espressa. Questo significa che tutte le soluzioni sono ancora aperte e che la decisione della Giunta non è vincolante, almeno sul piano politico, per l'intera maggioranza. Dico ovvietà, ma è corretto evidenziare l'ovvio. Per evitare fraintendimenti (come quelli che hanno dato origine al documento del PD, di cui la stampa locale, ha riferito in cronaca in questi giorni).
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