Lavori in Corso riconosce che la
società Pallacanestro Cantù è un patrimonio della Città e che
resta un imperativo darle una casa, come si conviene per una società
sportiva ai massimi livelli che ha dato lustro a Cantù. Bisogna però
prima sciogliere i nodi che si sono stratificati in anni di
scellerata inerzia da parte della forze politiche che hanno, in
passato, amministrato la città e per i quali Lavori in Corso non ha
alcuna responsabilità. Prima di trovare soluzioni diverse, occorre
però risolvere le questioni attuali che sono complesse e legate a
scelte che l'attuale maggioranza certamente non avrebbe compiuto.
Anche un subentro, nelle attuali condizioni contrattuali, richiede la
puntale verifica dei requisiti soggettivi e oggettivi necessari per
l'affidamento di una concessione pubblica. Altro delicato capitolo
riguarda poi la possibilità di modificare le condizioni
contrattuali, trattandosi di lavori pubblici, per i quali vale il
rispetto della disciplina prevista dal codice dei contratti pubblici.
Ritengo che la maggioranza, ad oggi, abbia scrupolosamente seguito
l'evoluzione dei lavori e che ogni decisione, come è avvenuto sin
dall'insediamento, deve essere attentamente ponderata per evitare che
oltre al danno si aggiunga la beffa. L'attenzione ai processi in atto
è necessariamente elevata. Questo non esclude l'impegno per trovare,
nel caso in cui non fosse percorribile la prosecuzione dei lavori,
soluzioni alternative che consentano finalmente alla Pallacanestro
Cantù di avere una struttura all'altezza dei suoi indubbi meriti
sportivi.
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